martedì 29 agosto 2017

CAFFE'

«Ci possiamo vedere per un caffè. Ci incontriamo a tale posto a tale ora, che ne dici?...» Questo è uno esempio di invito che gli uomini targati 2.0 fanno, così con un messaggino su whatsapp proponendoti un caffè, con tanto di emoji, chiedendoti di incontrarsi direttamente sul posto prestabilito.
Si potrebbe azzardare a dire minimo sforzo massima resa e se fossi una sondaggista di "Studio Aperto" oserei affermare che al 90% degli uomini piace un sacco bere il caffè ad ogni ora della giornata. Ebbene si i tempi sono cambiati ma che ci volete fare, sono una fanciulla romantica ed a volte il mio ricordare "i tempi che furono" sfocia un po' in malinconica.
Donne ma quanto era bello essere corteggiate? Qualcuna rimembra ancora?
A me non succede da tempo, saranno circa 17 anni. Troppo.
Ricordo ancora il cuore che si mette a fare danze bulgare solo al sentire lo squillo e vedere sul display del tuo primo cellulare, il suo nome. Allora ti schiarisci la voce con un colpetto di tosse e dici «Pronto» cercando di essere il più naturale possibile facendo anche la scenetta di quella che ha risposto un po' per caso. Non era importante se la telefonata durava un minuto od un'ora ma quello che contava era sentire la sua voce ed anche se era come quella di paperino per te era il suono più dolce e sensuale mai sentito.
Lui ti invitava ad uscire, veniva sotto casa tua a prenderti e non importava se guidava una Ferrari o cavalcava un asino perchè quando uscivi, vestita con il tuo sorriso più bello, lui era lì fermo ed impavido che ti aspettava sfidando anche l'occhio indiscreto dei tuoi genitori che vi spiavano da dietro la tenda.
Ahhh (da leggersi sospirando) il primo appuntamento... seduti a parlare di se, delle proprie passioni, di quello che si vorrebbe fare, di come si è pronti per affrontare il mondo e persino a cambiarlo. La serata perfetta, quella dove i sorrisi si mescolano agli sguardi sfuggenti ma che non mentono sui desideri che si provano. Una serata che vorresti non finisse mai, ma è giunta l'ora di farsi riaccompagnare a casa.
Eccolo quel momento, il più bello.
Fermi sotto casa e lui resta con il motore della macchina acceso. Fuori è già buio nessuno vi vede dentro l'auto, allora tu ti slacci la cintura di sicurezza e di giri leggermente verso di lui. Rimanete entrambi così a guardarvi e nel silenzio si sente solo della musica in sottofondo ed il vostro respiro. Tu sei agitata e giocherelli con le chiavi di casa, allora lui si avvicina ti sfiora il viso e ti bacia. Le emozioni quelle ingenue ma vere, quelle che ti partono dalla pancia scombussolandoti l'esistenza, sensazioni vive che se fossero immortalate in un quadro sarebbero luce pura, un capolavoro dell'impressionismo. Vi guardate sorridendo sapendo perfettamente che non vorreste salutarvi ma bisogna farlo e così scendi dall'auto e vai verso il portone di casa fluttuando. Infili la chiave, apri poi ti giri e lui è ancora lì che ti guarda ed attende che tu varchi l'uscio per saperti al sicuro.
Quante emozioni che ci stiamo perdendo per un caffè. Eppure i ragazzi di allora sono gli uomini di oggi, solo che loro non lo ricordano o forse perché hanno paura. 
Ma le cose belle non dovrebbero mai fare paura.

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