sabato 4 maggio 2019

OLTRE LE NUVOLE




04 maggio 1949
04maggio 2019
Solo il fato li vinse






«Ragazzi... ragazzi, è ora! Su su correte!»
I ragazzi erano così presi dal gioco che non si accorsero che si erano fatte quasi le 17. 
Mancava un quarto d'ora alla fine della partita e stavano per battere un calcio d'angolo, ma al richiamo di Pietro si interruppero subito, lasciando rotolare la pesante palla di cuoio verso la linea di fondo.
Pietro disse loro di guardare in basso, indicando dei puntini lontani che erano saliti al colle. 
Laggiù, sotto le nuvole, si vedeva un solo colore. 
Unico.
Fiero.
Granata.
«Vi amano tanto» commentò nel vedere quell'ammasso di gente.
«In questi anni non hanno mai smesso di farlo» disse Bacigalupo cercando di ricordarsi quanti ne fossero trascorsi da che loro capitarano lassù.
«Sono settanta, Valerio!» affermò Pietro
«Settantaaaaa» ripeterono i ragazzi in coro e con tono quasi stupito.
Capitan Valentino era silenzioso, con la fronte leggermente corrucciata e con aria persino pensierosa volgeva fisso lo sguardo laggiù a quella folla che racchiudeva in sé un miscuglio di sentimenti, desideri e valori. 
Ma era lì per una unica ragione: il Grande Torino. 
«Da quando siete quassù, nulla fu più come prima nel cuore di molti» disse Pietro «Ma avete trasmesso e tramandato un qualcosa di inspiegabile»
«Eppure giocavamo solo a calcio» rispose Gabetto.
«E la maggior parte di loro non ci ha mai visto, mai conosciuto» aggiunse Ossola.
«Ragazzi Voi eravate la rinascita dopo lo sgretolamento, eravate la riscossa dopo la sconfitta, eravate gioia dopo la tristezza, eravate sacrificio dopo egoismo. Eravate dei semplici ragazzi ma con la vostra forza di volontà, la dedizione ed anche la golardia avete reso un paese frantumanto in un paese con speranze nel futuro. Eravate degli 
EROI».
«In questi 70 anni di cose ne sono cambiate, forse anche troppe ma laggiù c'è ancora qualcuno che ci crede. E finché ci sarà, allora le speranze non saranno mai vane ed oltrepassare l'ostacolo può essere più facile se si usa il cuore» affermò fiero il Capitano. 
«Ragazzi ci sarete sempre perché voi siete IMMORTALI!» rispose Pietro.
Ma ecco che timido sole fece capolino oltre le nuvole ed illuminó tutto il colle. 
Ore 17:03 Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert; gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civallerigiornalisti; giornalisti sportivi italiani Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa); i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi. 
Poi il silenzio.
All'improvviso Mazzola si rimboccó le maniche ed urlò ai suoi compagni: «Ragazzi alla fine della partita manca ancora un quarto d'ora, avanti é il nostro momento!»
I ragazzi si guardarono, sorrisero e correndo seguirono Mazzola che li aspettava già al campo.
«Si Capitano. È il nostro momento!»
Sempre lo sarà, in ogni dove ❤