lunedì 20 febbraio 2017

PROVARE!

Quando si deve affrontare una situazione poco piacevole, una di quelle che mai e poi mai avreste pensato di fronteggiare, ci si prepara al peggio anche se si spera sempre di sbagliarsi.
Ed invece no ed è proprio vero che al peggio non c'è mai fine.
La conseguenza di alcune scelte e di alcuni atteggiamenti a volte vanno a cancellare il buono che è stato. La mente depenna in automatico le risate, le piccole complicità, gli abbracci, le difficoltà superate, tutti i bei momenti.
Insomma la memoria archivia in un cassetto in una parte oscura tutto quello che è stato per fare spazio alla sufficienza di sguardi, a del rancore sepolto ed a tutta l'indifferenza del presente, facendo così emergere quel sentimento di malinconia per quello che è stato e quel senso di tristezza per quello che non sarà anche se il sarà è un'incognita.
Però tutto serve e può aiutarci per comprendere che il cuore non dovrebbe avere aspettative e quindi non dovremmo consumarlo pensando al nulla ma dobbiamo lasciarlo libero di battere dato che la vita è già una battaglia quotidiana ed è già abbastanza complicata per questo credo che sia veramente stupido ingarbugliarsela da soli.
Non dovremmo avere paura di andare avanti anche se quello che ci attende è sconosciuto, dovremmo essere capaci di riconoscere quello per cui vale la pena ed allora provare ad essere felici.
Lo so che è difficile ma è proprio questo il bello, per cui ne vale la pena.

martedì 14 febbraio 2017

RICORDI DI UN SAN VALENTINO!

Oggi è il giorno dedicato agli innamorati, e proprio questa mattina mentre facevo colazione la mia memoria è andata a ritroso di quasi 15 anni fa ed al mio San Valentino di allora. Me lo ricordo ancora ma scommetto che anche il mio fidanzato dell'epoca non lo abbia dimenticato anche se le nostre strade si sono separate.
Il malcapitato sapeva del mio essere romantica e quindi aveva organizzato una serata in cui i cuoricini sarebbero esplosi per il troppo amore.
Quella sera mi portò in un ristorantino molto intimo a Giaveno di cui non ricordo il nome e francamente non so se esista ancora. Il menù à la carte era raffinato ed i piatti presentati ottimi. Una cena a base di pietanze corpose e gustose che decidemmo di accompagnare con un Dolcetto d'Alba.
Le bottiglie bevute furono 3.
Per il dopo cena, lui aveva previsto di accoccolarci sotto il piumone e fare l'amore tutta la notte. Ma le cose non andarono esattamente come il mio ragazzo se le era immaginate. Quando arrivammo a casa mi prese una strana euforia, suppongo dovuta al Dolcetto ed iniziai a ridere senza freni. Non riuscivo a trattenermi e più il mio fidanzato mi diceva di smetterla e provava di baciarmi io ridevo. E ridevo e ridevo.
A furia di ridacchiare, la cena ingerita si stava facendo largo alla bocca dello stomaco e così la serata che doveva essere simile ad una commedia romantica si trasformò in un fil di Tarantino.... Molto pulp!
Oddio che avevo combinato.
Avevo dato al San Valentino un sapore di Dolcetto ma che a distanza di tanti anni ricordo ancora con il sorriso anche se molte cose da allora sono cambiate.
Questa sera molto probabilmente sarà avvolta dal piumone ed in compagnia di un buon libro mentre molti di voi saranno abbracciati, baciati, accarezzati ed amati.
Si forse un po' di sana invidia la ho, lo ammetto ma ricordatevi che anche se domani non avrete più accanto la stessa persona di oggi, quello che conta è il momento e le sensazioni che provate perchè anche se rischio di essere retorica e scontata a volte i ricordi scaldano il cuore e vi accompagneranno e nonostante tutto. Per tutto il resto c'è sempre il Dolcetto d'Alba.

Buon San Valentino a tutti



lunedì 13 febbraio 2017

THE DAY AFTER

La cosa più brutta del fare le leonesse il sabato sera è il giorno dopo.
Nel mentre si fa bisboccia con le amiche, quelle di una vita e che anche se stai sbagliando te lo fanno presente ma sbagliano con te, non si pensa alle conseguenze ed il mentre è quello che conta perché ti diverti.
Ma il trauma di ciò che hai fatto fa capolino il giorno dopo sotto forma di un un piombo nel cervello ed hai quella sensazione di essere come una barchetta in mezzo al mare, ma durante un uragano. La cosa ancora grave è che la tua testa, invece di provare a rilassarsi, inizia a pensare. I pensieri non vanno al fatto che non hai più il fisico per fare l'alba o al fatto che speri che il Toro vinca contro il Pescara, no no troppo semplice.
Le riflessioni che si ingarbugliano nel tuo cervello piombato sono di tipo nichiiliste, con spunti epicurei con conclusioni schopenhaueriano. Insomma un guazzabuglio di teorie, troppe. Il tutte fatte da sola.
Se i filosofi ti posso chiarire alcuni dubbi esistenziali, le amiche senza ombra di dubbio ti aiutano a capire l'importanza dell'esistenza stessa e tutte insieme, essendo nello stesso stato fisico, ovvero delle larve, arriviamo sempre alla stessa conclusione.
Non ho l'età e non per amare ma non ho l'età per bisbocciare.

lunedì 6 febbraio 2017

AIUTIAMO LA NATURA!

Anche se non si direbbe dato il mio essere poco femminile, anche io mi prendo cura di me stessa. Passerei ore ed ore a farmi massaggiare, a stare a mollo nelle bolle di un idromassaggio fino a farmi diventare le mani ed i piedi palmati e se c'è una cosa che amo in particolar modo è truccarmi ma farlo fare da una brava perché io da sola faccio solo pasticci. Così sabato ho coinvolto la mia super migliore amica in un evento di bellezza.
La bravissima fanciulla che ci ha accolte ci ha subito indottrinato sul fatto che bisogna idratarsi molto. "Perfetto", ho detto fiera di me stessa "io questo lo faccio".
Sì, in effetti mi idrato ma forse non nel modo in cui intendeva la visagista.
Il primo step è stato la pulizia del viso, che detto così sembrerebbe na roba da attuarsi con il mocio vileda ed invece no, è' un processo mirato per ogni tipo di pelle e nel mio caso specifico prevede una detersione con un latte doucer al profumo di mandorla, un gommage con microgranuli ai fiori di arancio, ed una maschera delicata da lasciare agire circa 10/15 minuti. Insomma un rigenerare la pelle del viso che dopo questa coccola era tutta radiosa, morbida e liscia come una pesca. Mentre ci spiegava tutto il procedimento mi ha letteralmente illuminato su come struccarmi. Alla sua domanda "Tu di solito come ti strucchi?" ed alla mia risposta "Con un prodotto bi-fasico ed i dischetti" lei ha sgranato gli occhi come se avessi commesso un reato.
Fino a sabato scorso mi sono resa partecipe di un crimine contro la natura e per questo complice del cambiamento climatico. Praticamente l'uso smodato dei famosi dischetti di cotone è dannoso non solo per la nostra pelle ma udite udite risultano essere uno dei riufiuti più difficili da smaltire. Non immaginavo mica tale scempio e credetemi che quando me lo ha detto, ho fatto un sussulto sulla sedia e un verso un tantino ortodosso che accompagnava il mio stupore.
Il secondo step era il farsi truccare. Finalmente ero nelle mani di una esperta del make up, una professionista del pennello e seduta su quella sedia sotto le sue mani esperte mi sentivo come una diva di Hollywood che deve affrontare il red carpet. Mi ha reso semplicemente favolosa, un affresco del rinascimento che sig. Michelangelo levati solo che la tua Cappella Sistina è superata.
E poi era giunto il momento del terzo step. A quel quel punto, dato che il mio viso era rinato, i miei occhi truccati con un leggero ombretto amabilmente sfumato per dare profondità al mio sguardo e come cornice una linea perfetta di eyeliner non potevo mica stare a casa e passare la mia serata sul divano a guardare Maria de Filippi, era necessario fare vita sociale, uscire e magari incontrare l'uomo della mia vita che grazie al miracolo compiuto dalla make-up artist sarebbe rimasto abbagliato dalla mia bellezza.
Ed in effetti la serata che si è rivelata un po' particolare.
Quando sono ritornata a casa ero entusiasta ed il trucco perfetto ancora perfetto come se fossi rimasta spaparanzata sul divano in compagnia della mia copertina. La mia euforia però si è subito placata perchè ho dovuto affrontare il quarto step: struccarmi. Ebbene sì lo ammetto ho usato i dischetti leva trucco.
Non arrestatemi, vi prego e cercate di capire avevo l'attenuante della stanchezza ed era molto tardi.
Prometto che il quinto step sarà andare ad acquistare i dischetti ma quelli lavabili, riutilizzabili e soprattutto bio che non danneggino la natura.