giovedì 27 ottobre 2016

DETERMINAZIONE


Un mese fa una mia cara amica mi ha regalato per il compleanno 8 ingressi in piscina. Diciamocela tutta io e lo sport non siamo molto affini e francamente non ho la stessa empatia che ho per il divano, insomma siamo due cose diametralmente opposte un po' come Salvini con Renzi, la gazzella con il leone, il vegano con la salsiccia.
Ma il nuoto è l'unico sport che pratico volentieri, mi piace il contatto con l'acqua, mi rilassa molto e poi attiva tutti i muscoli del corpo quindi anche se un luogo comune ma è uno sport completo. Attività che però non pratico da circa 8 anni o poco più. 
Quindi invogliata dalla mia amica e dal regalo ricevuto mi sono anche un po' gasata dal riprende a fare la sirenetta in piscina e cosí ad inizio ottobre decido di inaugurare la tessera. Ma porcaccia la miseria mi ammalo e non è il caso con la febbre quasi a 39 di sguazzare in acqua emulando la Pellegrini. Attendo la completa guarigione ma armageddon mi arriva il ciclo e lo capite ben da soli che anche questa volta non è il caso perché con il mestruo noi donne il freeclimbing si ma in acqua no. 
Ieri finalmente non ho avuto scuse.
Nel pomeriggio preparo il borsone: prendo il costume con la speranza che mi vada ancora, ciabatte, cuffia, occhialini, asciugamano, docciaschiuma e crema corpo. 
Sono pronta, ho tutto l'occorrente. 
Ore 16.30 arrivo in piscina ed un fanciullo mi attende dicendomi: "No oggi è momentaneamente chiusa per via di un allenamento. Riapre alle ore 17.40"
Ma che cos'é un maleficio?? 
Ma ieri ero determinata e poiché sono passati 8 anni dalla mia ultima nuotata non mi sono fatta di certo scoraggiare da un'ora e dieci minuti!
Oggi ho ancora la funzione degli arti superiori ed inferiori.

giovedì 20 ottobre 2016

ESPERIMENTI CULINARI




Questa mattina mi sono alzata e c'era una piglia simile alla torre di Pisa tutta da stirare che mi aspettava. 
Controvoglia ho preso asse e ferro da stiro ed ho iniziato a rendere meno stropicciati i vestiti e le magliette. 




Ma una cosa mi frullava per la testa ed avevo una voglia irrefrenabile che non mi dava pace.
Ma che avete capito? Si tratta di cibo. La scorsa settimana avevo visto su facebook un tutorial di una roba sfiziosa da cucinare e quindi mangiare. Poiché in cucina sono peggio dell'Inter in questo inizio campionato, ho pensato però che fosse alla mia portata dato la difficoltà zero.

Quindi ho lasciato ciò che stavo facendo e sono corsa al supermercato. Ingredienti: pasta sfoglia rettangolare, speck, scamorza e patate che avevo già. Tutta fiera arrivo a casa e dispongo il tutto sul tavolo per mettermi all'opera. Mi sentivo come quando all'asilo preparavo pizza pasta e crostate con il pongo: felice e creativa. 
Ho aperto la pasta sfoglia e... era rotonda ma porcocacchio la fretta di correre a casa per prepare questi fagottini mi ha distratta dal prendere quella rettangolare. Ok calma e non mi sono fatta affliggere dal problema ma ho raggirato lo stesso l'ostacolo. Ho affettato sottili sottili le patate e le dispongo sulla pasta sfoglia che ho diviso in tre parti in senso sia orizzontale che verticale (non perfettamente uguali dato il formato). Sopra le patate ho messo lo speck e poi la scamorza ed ho chiuso tutto formando dei fagottini. In forno a 220° per 25 minuti.
Il risultato: la forma non è perfetta ma sono veramente sfiziosi.
Morale della ricetta? Stirare non ti dá le stesse soddisfazioni!

martedì 18 ottobre 2016

PENSARE

Da quando sono senza lavoro ho tanto tempo a disposizione per me stessa. Mi sono ritrovata da un giorno all'altro con 24 ore libere. Considerando che almeno 8 le passo a russare ho 16 ore da impiegare e quindi non faccio che pensare, pensare, pensare e pensare ai "se" ed ai "ma".
Il pensiero predominante è stato una strana sensazione di libertà. Paradossale ma vero; però negli ultimi 3 anni mi sono sentita come un criceto in una gabbia che corre nella sua ruota senza sosta, ma che in realtà non va da nessuna parte ma la differenza sta che il criceto si diverte io invece no. 
Il lavoro che amavo e che ho sempre desiderato fare non mi dava più soddisfazioni, in tutti i sensi, e questo non è sano. Mi alzavo il mattino senza nessun stimolo e il tutto stava diventando una specie di tunnel senza via uscita. Vivere si era trasformato in un non vivere. Ho dedicato tanti anni a questo lavoro, ad una attività che era il mio sogno nel cassetto, ho provato a renderla reale, ho investito denaro, tempo, anima, gonfiore addominale e pure un matrimonio... tante sono state le preoccupazioni ed i momenti di sconforto ma altrettante le soddisfazioni, i momenti divertenti. 
Forse non sono stata abbastanza forte e mi sono arresa davanti ai problemi, forse non sono stata abbastanza "in gamba", forse avrei potuto fare di più, forse invece doveva andare così... forse ma forse ma si, come dice il buon vecchio Vasco. 
So che ora dovrò affrontare un momento difficile, so che sarà dura trovare un lavoro soprattutto alla mia età ma ho imparato a non avere paura ma anche a non aggrapparmi alle cose se non vanno per il verso giusto e saperle lasciare andare. 
Voglio avere la speranza nonostante la consapevolezza che ora sia una situazione difficile ma voglio pensare che a volte dare una svolta alla propria vita male non fa.




martedì 11 ottobre 2016

GIORNATE FEBBRICITANTI

Sono in stato febbricitante e sommersa da strati di coperte sul divano. Decido di farmi compagnia con la TV. Grazie al tubo catodico ho scoperto cose che stanno rendendo la mia giornata migliore.
Allora Gina Lollobrigida ha sfrattato suo nipote Dimitri per vecchi rancori. Questo fatto di cronaca ha occupato circa 1 ora il palinsesto di Rai1 e per comprendere meglio la situazione sono intervenuti uno psicologo, il nipote Dimitri in collegamento fuori dalla casa, un avvocato e Paolo Brosio che ha consigliato al nipote sfrattato "bussa alla porta del cuore di tua nonna".
Con questa perla che conserveró per sempre nella memoria ho cambiato canale e girato su Canale5. Qui si dibatteva il caso di Wanna Marchi , del sale e del mago. Riprendo possesso del telecomando e metto su La7. Qui A. Elkann promuove il suo nuovo libro "Il Fascista" e dice che lo ha "scvitto pevchè qvello che é succesvo nel pasvato non debva accadeve più". Meno male che c'è Elkann che lo vicovda...
Ricambio canale e becco Melissa P. che ha smesso di darsi 100 colpi di spazzola ed ora si dedica all'oroscopo. Sul mio segno zodiacale dice che dovrei essere più mondana e non stare rinchiusa in casa perché sono in un periodo rosa della mia vita... insomma negli astri lei ci ha visto #unagioia
Pubblicità e mi soffermo su quella in cui fanno vedere che se indossi sta roba sudi che manco a Bangkok ad agosto perdendo così l'adipe sul girovita. Con soli €49,90 te ne danno una in omaggio + la crema per i punti critici. Penso che a me di quella roba lí ci vorrebbe una tuta completa dove sudare come in una sauna.
In modo compulsivo inizio a fare zapping fra i vari canali: "La prova del cuoco" "Cuochi e fiamme" "Masterchef Australia" "I menù di Benedetta" "Cotto e mangiato"... cibo e solo cibo...
A questo punto il mio stomaco inzia a brontolare, questo è il chiaro richiamo della fame e che è giunta l'ora di pranzare. Mi vado a fare i tortiglioni con il ragù di carne.
E quindi niente neppure da malaticcia riesco a dimagrire!

martedì 4 ottobre 2016

DA GRANDE

Quando si è bambini si hanno tanti desideri tanti sogni e tante speranze perché si è fantasiosi ed anche ingenui. Gli adulti ti chiedono che cosa vuoi fare quando sarai grande e tu bimbo alzi gli occhi in alto, ci pensi un secondo ti porti il dito indice alla bocca e rispondi felice ed orgoglioso con certezza: astronauta, ballerina, maestra, veterinario... chi più ne ha più ne metta.
Anche io quando ero bimba (quindi ieri) avevo i miei progetti mentali e trascinavo i miei genitori nei miei deliri avveniristici.
C'è stato il periodo in cui volevo volteggiare e fare piroette sui palcoscenici di tutto il mondo e ballicchiavo ad ogni pubblicità come la Fracci solo che la signora Carla faceva la "Morte del Cigno" io mi dimenavo con il sottofondo della musica di "Granato mobili". Essere un etoile non faceva per me.
Durante il primo anno delle scuole medie il mio senso di giustizia a tutti costi mi aveva fatto desiderare di diventare la Perry Mason del secolo, era scoppiato lo scandolo "Mani Pulite " ed io volevo la toga e mettere i disonesti dietro le sbarre. Beata ingenuità...
Poi un po' per caso è arrivato quel giorno, il giorno in cui ho saputo quello che volevo essere. Il postino aveva consegnato un pacchetto indirizzato a mia sorella maggiore che in quel periodo frequentava il primo anno del liceo classico. Ed io ero curiosa come un makako di sapere che contenesse questo pacco rettangolare e non appena arrivò a casa glielo diedi dicendole "è per te, apri un po'". Lo scartò, guardò il contenuto senza interesse: era un depliant di viaggi studio all'estero (i famosi cataloghi della EF per farvi capire) e mi disse di buttarlo che non le importava ma aveva cose più utili da fare ovvero tradurre una versione di greco e studiare. L'unica cosa che conoscevo di greco ero lo yogurt ed a 11 anni la mia preoccupazione scolastica era studiare la paginetta del sussidiario e risolvere dei problemi super difficili di matematica, quindi il catalogo non lo buttai anzi lo infilai nel mio cassetto. Me ne dimenticai per un bel po', fino ad una domenica mattina che stavo facendo del collage ed avevo bisogno delle forbici che erano dentro il cassetto. Aprendo il cassetto notai il catalogo che non si era mai mosso da lì, mi dimenticai del taglia ed incolla che stavo facendo, lo presi ed iniziai a sfogliare e leggere con attenzione pagina dopo pagina.
Colpo di fulmine. Per tutto il pomeriggio mentre mia madre, povera donna, tentava di riposare, la tormentai "Mamma mamma facciamo finta che tu sei la signora che vuole andare in vacanza ed io faccio quella che ti consiglia e fa tutto". Da quel giorno di tempo ne è passato ed io ci ho provato a fare diventare realtà quel mio sogno nel cassetto. Che è stato chiuso. Ora a 35 anni mi ritrovo di nuovo a cercare di capire cosa voglio fare da grande. Ed è veramente difficile.
Una cosa però ora la so: vorrei essere me stessa e felice per questo.