domenica 31 dicembre 2017

IN ARRIVO: 2018 !





Ci siamo.
Oramai manca poco e il 2017 volgerà al termine e tutti noi ci stiamo preparando al meglio scegliendo l'intimo rosso per accogliere l'anno che verrà.




Quindi è il momento di ripercorrere quello che è stato e di fare un bilancio. Ma personalmente non sono buona a pesarmi per cui lasciamo perdere perché quello che è successo è accaduto mentre quello che non è stato è perché non poteva essere. Oddio che casino!!!
Passiamo allora ai buoni propositi ma con franchezza non saprei più cosa inventarmi per promettere a me stessa di essere brava ed altruista e mi sa che dovrei andare a rispolverare quelli che avevo promesso nel 1999 renderlo più attuali ma ho una certa età e non me li ricordo più.
Allora alle 24 e zero zero brinderò a tutte quelle cose che non mi sono andate bene che di sicuro da qualche parte erano dirette.
Di certo non nel 2018!

giovedì 28 dicembre 2017

ARTICOLO 1

In un supermercato di Susa succede che una commessa "non vuole lavorare il 31 dicembre" e così l'azienda la punisce. Notizia che sta facendo non solo il giro della cittadina ma è su tutte le pagine dei quotidiani nazionali, su tutti i social in tutti i luoghi in tutti i laghi. Ed ecco che proprio sul facebook le gabbie si aprono da sole e via con i commenti di persone che si sono limitate leggere solamente il titolo dell'articolo di cui ho citato una parte.
"Questa commessa non vuole lavorare il 31 ed allora l'azienda ha fatto bene"
"Io lavoro sempre alle feste"
"L'azienda doveva spedirla in Nepal"
"Io l'avrei licenziata"
"Non vuoi lavorare allora a casa, il tuo posto lo diamo ad un altro"
"Chi ha un posto di lavoro si deve ritenere fortunato"
Mi sono letteralmente raggelata nel leggere queste cose ed ho capito che lo sconforto misto alla rabbia prevarichi sul buon senso ma soprattutto sulla legge, quella scritta, quella che dovrebbe essere messe in pratica.
Hanno vinto loro... I "padroni" ci hanno fatto credere che "dato che c'è la crisi" dobbiamo tenerci stretto il nostro posto di lavoro e che è necessario fare dei sacrifici. Ce lo hanno detto seduti ad un tavolo ed hanno pianto.
Così tutti a fare i sacrifici e quindi centri commerciali aperti 7su7 24hsu24h perché se alle due di notte ti accorgi di non avere il latte allora puoi andarlo a comprare dato che trovi quello/a che fa il sacrificio di vendertelo. Sono stati astuti a farci credere che fosse indispensabile acquistare proprio di domenica un etto di mortadella col pistacchio, borse, maglie, calzini. Geniali a farci credere che ci sarebbe stato più lavoro perché aprono i mega-store quando il piccolo imprenditore e commerciati chiudono bottega perché contro i colossi non si può vincere, colossi che fra l'altro hanno le loro sedi legali in altri stati e quindi non pagano interamente le tasse in Italia.
Hanno vinto loro... I "padroni" ci hanno detto che il posto fisso non esiste più e che sarebbe monotono. Ce lo hanno detto con volto serio e seduti su poltrone di velluto. Ci hanno plasmato come loro volevano, ci hanno resi più egoisti di quello che eravamo, ci hanno portati ad odiarci ed a fotterci l'uno con gli altri. Siamo diventati una massa di automi e se tu non vuoi avanti un altro.
100 anni succedeva che la povertà e la conseguente rabbia dava ragione a chi alzava la voce di "ribellione" quello che poi accadde è storia nota...
Proprio 70 anni fa veniva redatta la Costituzione ed l'art. 1 cita: « L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...»

Non mi pare di leggere fondata sullo schiavismo.  

giovedì 21 dicembre 2017

ANCHE A TE E FAMIGLIA!


Natale è alle porte, mancano pochi giorni per scartare tutti i regali sotto l'albero e brindare con le nostre famiglie. E' tempo di auguri. Ma come si fa ad essere originali e non cadere nella banalità di "a te e famiglia" è quasi impossibile.

Nel mio piccolo (1,53 di altezza) ci provo:
  • Buon Natale alla make-up artist di Berlusconi che mescolando nuance diverse a seconda della stagione lo fa sembrare vivo #museodellecere
  • Buon Natale alle passerelle calpestate da Renzi la cui carierra di fotomodello è iniziata fra i "popolo" della Leopolda #fotoromanzi
  • Buon Natale alle ruspe italiane che vorrebbe maneggiare Salvini che da piccino sotto l'albero avrà ricevuto in dono solo quelle made in china #stopallinvasione
  • Buon Natale a Trump che vuole conquistare Marte notoriamente "rosso pianeta bolscevico e traditor" #mimimmi
  • Buon Natale al sindaco di Como sperando che sulla sponda delle ville quel ramo del lago non si spezzi mai #multato
  • Buon Natale alla nostra Nazionale di Calcio che per partecipare ai mondiali mi sa che dovrà organizzarli #Italia2026
  • Buon Natale a Vincenzo Montella che alla fine il panettone lo ha mangiato a CasaSua #passiamoallecoseformali
  • Buon Natale ai commentatori Rai Sky Mediaset la cui bile prodotta durante le partite in cui il Toro vince vi possa nutrire #fegatomarcio
  • Buon Natale ai vari cantanti latino-americani che in questo periodo vengono preferiti a Bublé #sufrimiento
  • Buon Natale a tutti quelli che praticano lo Stalking che presto sarà sport olimpico #medagliedoro
  • Buon Natale a tutti quegli uomini che percorro la strada di "Chi l'ha Visto" presto ci sarà un girone dell'inferno anche per voi #evanescenza
  • Buon Natale a tutte quelle donne che sotto l'albero vorrebbero non un solo anello ma l'intera frittura di totani #pandora
  • Buon Natale a tutti quelli che hanno già preparato gli addobbi per le feste a novembre mentre io devo ancora regolare l'ora legale sull'orologio #troppoavanti
  • Buon Natale alla mia futura anima gemella che ancora non sa di esserlo ma brama per diventarla #quandomenoteloaspetti

A tutti un Felice Natale che lo passiate sorridendo che fa sempre bene!

venerdì 15 dicembre 2017

L'ATTIMO PRIMA





Il bacio è un momento che unisce due persone nell'intimità più vera, ti rende vulnerabile ma invincibile allo stesso tempo.







Il bacio è qualcosa che ti fa raggiungere il sublime.
Ma quello che mi travolge del bacio è l'attimo prima. Quei secondi prima dove accade tutto ed il tutto si trasforma in infinito.
Lui si avvicina lentamente, ti accarezza il viso, inclina da un lato la testa e tu senti il suo respiro caldo. Vi guardate negli occhi.
Attimi in cui gli occhi parlano e loro non mentono e non si fanno le paranoie della mente. Loro, gli occhi, nel silenzio sussurrano tutta la voglia delle labbra, sentono la morbidezza, toccano il desiderio.
Solo in quel momento tu chiudi i tuoi di occhi e decidi di ascoltare sentire toccare tutto quel dolce rumore che ti avvolge, avvolge lui, avvolge voi.
Ecco io amo l'attimo prima, quello che porta al dopo.

mercoledì 13 dicembre 2017

10 ANNI



10 anni.
Sono passati 10 anni e di cose nella mia vita ne sono capitate. 
Momenti meravigliosi giorni difficili tante lacrime versate che però sono state surclassate dai sorrisi. 




Incontri importanti che mi hanno fatto capire quanto sia fondamentale rimanere se stessi nonostante tutto. Le amiche di sempre e sempre presenti che mi hanno supportato e tenuto per mano.
Poi ci sei, tu nanetto mio. Tu sei entrato nella mia vita un po' per caso esattamente 10 anni fa è la prima cosa che facesti fu quella di scartare minuziosamente tutti i regali che erano sotto l'albero di Natale e della carta regalo farne coriandoli spargendoli per la casa. Quando apri la porta e trovai quel "disastro" tu ti eri nascosto sotto il tavolo che temevi per la tua incolumità. Risi guardandoti e ti amai. Stavi in una mano ed avevi il musetto tutto rugoso , ora invece se il mio "hot dog" ed i peletti bianchi stanno prendendo il sopravvento. Stiamo invecchiando insieme. Avevi le orecchie più grandi di te e quando andavi a bere le inzuppami nell'acqua, le zappette con le unghie da draghetto che facevano e fanno rumore sul pavimento ed il codino dritto dritto che ogni volta che ritorno a casa si muove ininterrottamente come eliche di un elicottero. Tu mi rendi felice, sempre.
Insieme abbiamo fatto tante cose ma la nostra dimensione migliore L'abbiamo trovata sul divano.
Grazie ❤

lunedì 11 dicembre 2017

STORIE DI NORMALE DISOCCUPAZIONE

Essere disoccupato è un po' come quelle persone che d'inverno di prima mattina hanno le ascelle marce e nonostante il giaccone riesci a percepire odori molesti ed inodorabili.
Insomma essere disoccupati fa schifo ma schifo schifo.
Le prime due settimane le prendi come il riposo che aspettavi, una specie di vacanza meritata ma senza prenotare un viaggio per andare via e spiaggiarsi in qualche isola caraibica. Esci la sera e fai tardi come se fosse sempre sabato anche se il giorno dopo è mercoledì. Quindi la mattina dormi fino alle 10 restando avvolta nel piumone ancora quei famosi 5 minuti, fai colazione tardi e poi ciondoli tutto il giorno tra il letto ed il divano nel tuo pigiama con i gatti che si sposa perfettamente con il tuo status di single perché gattara no ma pigiama coi gatti si.
Poi arriva la terza settimana e decidi di dedicarti alla visione dei programmi pomeridiani che le TV ti propinano. Dalla mattina alla sera si parla di cibo, di cose che accadano dentro un armadio, di gente che ammazza gente e viene intervista da Barbara D'Urso, ragazzi che cantano e ballano, Champions ed Europa League ma tanto tu tifi Toro. Perfino la pubblicità del mulino bianco non è più la stessa senza Banderas e la gallina, ora con questi due personaggi nuovi è una tale noia: lei infarina e fa biscotti invece lui che... ma esattamente Pasotti cosa fa? Io non l'ho mica capito e a dirla tutta spero che fra questi due succeda qualcosa di innovativo arrivi il coupe de teatre, tipo che lui di nascosto nella farina ci metta l'olio di palma ed arrivano i Nas a fare un controllo scoprendo così l'ingrediente dannoso, arrestando così Pasotti.
Tedio tedio tedio.
Allora ti colleghi su Facebook e scorri la tua bacheca fino al 2008 pensando "oh santo cielo" ma constati che sei coerente con il tuo essere sempre la solita cazzara di quasi 10 anni fa. Sbirci le foto di altri e leggi le cose che postano, insomma ti alleni allo stalkeraggio becero.
Ecco che il social ti propone quesi test dall'alto spessore culturale e tu presa dalla frenesia inizi a farli a raffica: «Quale colore ti rappresenta», «Che nome avrà il tuo futuro amore», «Cosa ti porterà il 2018», «Quale sarà la tua migliore amica per sempre», «Dove incontrerai la tua anima gemella» e dalla risposta "in palestra" mi viene un forte dubbio che questi test non siano tanto attendibili.
Diciamo che oramai hai le ovaie grosse come il parco Serengeti, che ti sei riposata a sufficienza e vorresti togliere il pigiama e mettere i pantaloni nuovi, quelli che non ti fanno il culo troppo grosso e la camicetta azzurra che ti sei comprata l'anno scorso e non hai mai indossato.
Ma per andare dove?
Da nessuna parte perché tu non hai un lavoro e cosa ancora più deprimente, nonostante i 3000 cv inviati nessuno ti chiama. E sì perché passi le giornate a spedire curriculum a tutti. Dal supermercato alle ferrovie dello stato private e quelle dello spazio, dal negozio di abbigliamento al sexy shop.

Lo mandi anche Paolo Brosio con la speranza che nel suo prossimo viaggio a Medjugorje chieda una raccomandazione a chi di dovere e che avvenga il miracolo dell'assunzione chissà magari nel nel negozio di articoli zozzi dove potresti fare una cazzo di carriera!