domenica 31 dicembre 2017

IN ARRIVO: 2018 !





Ci siamo.
Oramai manca poco e il 2017 volgerà al termine e tutti noi ci stiamo preparando al meglio scegliendo l'intimo rosso per accogliere l'anno che verrà.




Quindi è il momento di ripercorrere quello che è stato e di fare un bilancio. Ma personalmente non sono buona a pesarmi per cui lasciamo perdere perché quello che è successo è accaduto mentre quello che non è stato è perché non poteva essere. Oddio che casino!!!
Passiamo allora ai buoni propositi ma con franchezza non saprei più cosa inventarmi per promettere a me stessa di essere brava ed altruista e mi sa che dovrei andare a rispolverare quelli che avevo promesso nel 1999 renderlo più attuali ma ho una certa età e non me li ricordo più.
Allora alle 24 e zero zero brinderò a tutte quelle cose che non mi sono andate bene che di sicuro da qualche parte erano dirette.
Di certo non nel 2018!

giovedì 28 dicembre 2017

ARTICOLO 1

In un supermercato di Susa succede che una commessa "non vuole lavorare il 31 dicembre" e così l'azienda la punisce. Notizia che sta facendo non solo il giro della cittadina ma è su tutte le pagine dei quotidiani nazionali, su tutti i social in tutti i luoghi in tutti i laghi. Ed ecco che proprio sul facebook le gabbie si aprono da sole e via con i commenti di persone che si sono limitate leggere solamente il titolo dell'articolo di cui ho citato una parte.
"Questa commessa non vuole lavorare il 31 ed allora l'azienda ha fatto bene"
"Io lavoro sempre alle feste"
"L'azienda doveva spedirla in Nepal"
"Io l'avrei licenziata"
"Non vuoi lavorare allora a casa, il tuo posto lo diamo ad un altro"
"Chi ha un posto di lavoro si deve ritenere fortunato"
Mi sono letteralmente raggelata nel leggere queste cose ed ho capito che lo sconforto misto alla rabbia prevarichi sul buon senso ma soprattutto sulla legge, quella scritta, quella che dovrebbe essere messe in pratica.
Hanno vinto loro... I "padroni" ci hanno fatto credere che "dato che c'è la crisi" dobbiamo tenerci stretto il nostro posto di lavoro e che è necessario fare dei sacrifici. Ce lo hanno detto seduti ad un tavolo ed hanno pianto.
Così tutti a fare i sacrifici e quindi centri commerciali aperti 7su7 24hsu24h perché se alle due di notte ti accorgi di non avere il latte allora puoi andarlo a comprare dato che trovi quello/a che fa il sacrificio di vendertelo. Sono stati astuti a farci credere che fosse indispensabile acquistare proprio di domenica un etto di mortadella col pistacchio, borse, maglie, calzini. Geniali a farci credere che ci sarebbe stato più lavoro perché aprono i mega-store quando il piccolo imprenditore e commerciati chiudono bottega perché contro i colossi non si può vincere, colossi che fra l'altro hanno le loro sedi legali in altri stati e quindi non pagano interamente le tasse in Italia.
Hanno vinto loro... I "padroni" ci hanno detto che il posto fisso non esiste più e che sarebbe monotono. Ce lo hanno detto con volto serio e seduti su poltrone di velluto. Ci hanno plasmato come loro volevano, ci hanno resi più egoisti di quello che eravamo, ci hanno portati ad odiarci ed a fotterci l'uno con gli altri. Siamo diventati una massa di automi e se tu non vuoi avanti un altro.
100 anni succedeva che la povertà e la conseguente rabbia dava ragione a chi alzava la voce di "ribellione" quello che poi accadde è storia nota...
Proprio 70 anni fa veniva redatta la Costituzione ed l'art. 1 cita: « L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...»

Non mi pare di leggere fondata sullo schiavismo.  

giovedì 21 dicembre 2017

ANCHE A TE E FAMIGLIA!


Natale è alle porte, mancano pochi giorni per scartare tutti i regali sotto l'albero e brindare con le nostre famiglie. E' tempo di auguri. Ma come si fa ad essere originali e non cadere nella banalità di "a te e famiglia" è quasi impossibile.

Nel mio piccolo (1,53 di altezza) ci provo:
  • Buon Natale alla make-up artist di Berlusconi che mescolando nuance diverse a seconda della stagione lo fa sembrare vivo #museodellecere
  • Buon Natale alle passerelle calpestate da Renzi la cui carierra di fotomodello è iniziata fra i "popolo" della Leopolda #fotoromanzi
  • Buon Natale alle ruspe italiane che vorrebbe maneggiare Salvini che da piccino sotto l'albero avrà ricevuto in dono solo quelle made in china #stopallinvasione
  • Buon Natale a Trump che vuole conquistare Marte notoriamente "rosso pianeta bolscevico e traditor" #mimimmi
  • Buon Natale al sindaco di Como sperando che sulla sponda delle ville quel ramo del lago non si spezzi mai #multato
  • Buon Natale alla nostra Nazionale di Calcio che per partecipare ai mondiali mi sa che dovrà organizzarli #Italia2026
  • Buon Natale a Vincenzo Montella che alla fine il panettone lo ha mangiato a CasaSua #passiamoallecoseformali
  • Buon Natale ai commentatori Rai Sky Mediaset la cui bile prodotta durante le partite in cui il Toro vince vi possa nutrire #fegatomarcio
  • Buon Natale ai vari cantanti latino-americani che in questo periodo vengono preferiti a Bublé #sufrimiento
  • Buon Natale a tutti quelli che praticano lo Stalking che presto sarà sport olimpico #medagliedoro
  • Buon Natale a tutti quegli uomini che percorro la strada di "Chi l'ha Visto" presto ci sarà un girone dell'inferno anche per voi #evanescenza
  • Buon Natale a tutte quelle donne che sotto l'albero vorrebbero non un solo anello ma l'intera frittura di totani #pandora
  • Buon Natale a tutti quelli che hanno già preparato gli addobbi per le feste a novembre mentre io devo ancora regolare l'ora legale sull'orologio #troppoavanti
  • Buon Natale alla mia futura anima gemella che ancora non sa di esserlo ma brama per diventarla #quandomenoteloaspetti

A tutti un Felice Natale che lo passiate sorridendo che fa sempre bene!

venerdì 15 dicembre 2017

L'ATTIMO PRIMA





Il bacio è un momento che unisce due persone nell'intimità più vera, ti rende vulnerabile ma invincibile allo stesso tempo.







Il bacio è qualcosa che ti fa raggiungere il sublime.
Ma quello che mi travolge del bacio è l'attimo prima. Quei secondi prima dove accade tutto ed il tutto si trasforma in infinito.
Lui si avvicina lentamente, ti accarezza il viso, inclina da un lato la testa e tu senti il suo respiro caldo. Vi guardate negli occhi.
Attimi in cui gli occhi parlano e loro non mentono e non si fanno le paranoie della mente. Loro, gli occhi, nel silenzio sussurrano tutta la voglia delle labbra, sentono la morbidezza, toccano il desiderio.
Solo in quel momento tu chiudi i tuoi di occhi e decidi di ascoltare sentire toccare tutto quel dolce rumore che ti avvolge, avvolge lui, avvolge voi.
Ecco io amo l'attimo prima, quello che porta al dopo.

mercoledì 13 dicembre 2017

10 ANNI



10 anni.
Sono passati 10 anni e di cose nella mia vita ne sono capitate. 
Momenti meravigliosi giorni difficili tante lacrime versate che però sono state surclassate dai sorrisi. 




Incontri importanti che mi hanno fatto capire quanto sia fondamentale rimanere se stessi nonostante tutto. Le amiche di sempre e sempre presenti che mi hanno supportato e tenuto per mano.
Poi ci sei, tu nanetto mio. Tu sei entrato nella mia vita un po' per caso esattamente 10 anni fa è la prima cosa che facesti fu quella di scartare minuziosamente tutti i regali che erano sotto l'albero di Natale e della carta regalo farne coriandoli spargendoli per la casa. Quando apri la porta e trovai quel "disastro" tu ti eri nascosto sotto il tavolo che temevi per la tua incolumità. Risi guardandoti e ti amai. Stavi in una mano ed avevi il musetto tutto rugoso , ora invece se il mio "hot dog" ed i peletti bianchi stanno prendendo il sopravvento. Stiamo invecchiando insieme. Avevi le orecchie più grandi di te e quando andavi a bere le inzuppami nell'acqua, le zappette con le unghie da draghetto che facevano e fanno rumore sul pavimento ed il codino dritto dritto che ogni volta che ritorno a casa si muove ininterrottamente come eliche di un elicottero. Tu mi rendi felice, sempre.
Insieme abbiamo fatto tante cose ma la nostra dimensione migliore L'abbiamo trovata sul divano.
Grazie ❤

lunedì 11 dicembre 2017

STORIE DI NORMALE DISOCCUPAZIONE

Essere disoccupato è un po' come quelle persone che d'inverno di prima mattina hanno le ascelle marce e nonostante il giaccone riesci a percepire odori molesti ed inodorabili.
Insomma essere disoccupati fa schifo ma schifo schifo.
Le prime due settimane le prendi come il riposo che aspettavi, una specie di vacanza meritata ma senza prenotare un viaggio per andare via e spiaggiarsi in qualche isola caraibica. Esci la sera e fai tardi come se fosse sempre sabato anche se il giorno dopo è mercoledì. Quindi la mattina dormi fino alle 10 restando avvolta nel piumone ancora quei famosi 5 minuti, fai colazione tardi e poi ciondoli tutto il giorno tra il letto ed il divano nel tuo pigiama con i gatti che si sposa perfettamente con il tuo status di single perché gattara no ma pigiama coi gatti si.
Poi arriva la terza settimana e decidi di dedicarti alla visione dei programmi pomeridiani che le TV ti propinano. Dalla mattina alla sera si parla di cibo, di cose che accadano dentro un armadio, di gente che ammazza gente e viene intervista da Barbara D'Urso, ragazzi che cantano e ballano, Champions ed Europa League ma tanto tu tifi Toro. Perfino la pubblicità del mulino bianco non è più la stessa senza Banderas e la gallina, ora con questi due personaggi nuovi è una tale noia: lei infarina e fa biscotti invece lui che... ma esattamente Pasotti cosa fa? Io non l'ho mica capito e a dirla tutta spero che fra questi due succeda qualcosa di innovativo arrivi il coupe de teatre, tipo che lui di nascosto nella farina ci metta l'olio di palma ed arrivano i Nas a fare un controllo scoprendo così l'ingrediente dannoso, arrestando così Pasotti.
Tedio tedio tedio.
Allora ti colleghi su Facebook e scorri la tua bacheca fino al 2008 pensando "oh santo cielo" ma constati che sei coerente con il tuo essere sempre la solita cazzara di quasi 10 anni fa. Sbirci le foto di altri e leggi le cose che postano, insomma ti alleni allo stalkeraggio becero.
Ecco che il social ti propone quesi test dall'alto spessore culturale e tu presa dalla frenesia inizi a farli a raffica: «Quale colore ti rappresenta», «Che nome avrà il tuo futuro amore», «Cosa ti porterà il 2018», «Quale sarà la tua migliore amica per sempre», «Dove incontrerai la tua anima gemella» e dalla risposta "in palestra" mi viene un forte dubbio che questi test non siano tanto attendibili.
Diciamo che oramai hai le ovaie grosse come il parco Serengeti, che ti sei riposata a sufficienza e vorresti togliere il pigiama e mettere i pantaloni nuovi, quelli che non ti fanno il culo troppo grosso e la camicetta azzurra che ti sei comprata l'anno scorso e non hai mai indossato.
Ma per andare dove?
Da nessuna parte perché tu non hai un lavoro e cosa ancora più deprimente, nonostante i 3000 cv inviati nessuno ti chiama. E sì perché passi le giornate a spedire curriculum a tutti. Dal supermercato alle ferrovie dello stato private e quelle dello spazio, dal negozio di abbigliamento al sexy shop.

Lo mandi anche Paolo Brosio con la speranza che nel suo prossimo viaggio a Medjugorje chieda una raccomandazione a chi di dovere e che avvenga il miracolo dell'assunzione chissà magari nel nel negozio di articoli zozzi dove potresti fare una cazzo di carriera!

lunedì 27 novembre 2017

IL LAVORO E' FATTO DI SCALE

Avrei dovuto capire che il mio venerdì 25 novembre sarebbe stato Black dal fatto che Paolo Fox il giorno prima mi aveva dato 2 stellette.
Ci vuole una premessa perché voi possiate capire e cercherò di essere più breve possibile.
Essendo disocuppata è da oramai un anno che mando a raffica CV senza esito, nessuna chiamata, nessuno spiraglio, nessuno. Ma ecco che succede il "prima o poi", quello che tutte le persone che mi vogliono bene si ostinano a dirmi cercando di tirarmi su il morale, mercoledì scorso arriva una chiamata di un'azienda che opera da circa 15 anni in Torino e provincia.
«Abbiamo visionato il suo cv e riteniamo che lei possa avere i requisiti che cerchiamo. Sarebbe disponibile per un colloquio domani mattina alle ore 09,30?»
Se sono disponibile? Volo, mi ci faccio catapultare con fionda per essere già lì!
Così giovedì mattina puntualissima come i treni nipponici mi presento a questo colloquio di lavoro, colloquio atteso da tanto che mi lascia tante speranze.
Mi accoglie una giovane donna, suppongo quasi coetanea, e dopo avermi spiegato di cosa si occupa l'azienda mi delinea la figura di cui hanno bisogno: «Necessitiamo, per la nostra filiale sempre in Torino, di ben 3 figure che si dovranno occupare di coordinare il lavoro, cosa fondamentale si dovranno occupare dei contatti con le aziende a cui forniamo i servizi ed infine collaborare con il direttore. Per questo cerchiamo persone che sappiano rapportarsi con le persone. Il lavoro è un full time dalle 9,00 alle 18,00 con un'ora di pausa pranzo, dal lunedì al venerdì. Nessuna partita iva, nessun porta a porta ed inoltre non è necessario essere automuniti». Mentre mi elencava tutto ciò, dentro di me pensavo che potevo essere in grado di fare questo lavoro impiegatizio, anzi mi sembrava perfetto. Ci scambiamo una serie di opinioni e la giovane donna mi dice che vogliono mettermi alla prova e per questo il giorno dopo mi sarei dovuta di nuovo presentare presso il loro ufficio e un loro collaboratore mi avrebbe fatto vedere come si svolge il lavoro. Arrivo a casa ed armata del mio solito entusiasmo, che mi contraddistingue quando mi capitano le cose belle, preparo subito l'outfit per il giorno dopo, metto in borsa un quaderno dove avrei segnato gli appunti e vado a dormire presto per essere fresca come una rosa e concentrata per il giorno dopo.
Nonostante le 2 stellette date da Paolo Fox venerdì 25 novembre 2017 mi sveglio carica come una molla. Arrivo negli uffici di questa azienda e subito mi presentano questo valido collaboratore che mi avrebbe dovuto spiegare il lavoro. Un ragazzo sprintoso e gentile che mi mette subito a mio agio offrendomi un caffè. No, non pensate male nessuna avance o simili.
Mi dice di mettermi la giacca e di seguirlo nel parcheggio dell'azienda ed aggiunge che la "nostra" giornata di lavoro si sarebbe svolta fuori da Torino.
Rimango un attimo interdetta e faccio mente locale alle parole che mi aveva detto la giovane donna il giorno prima e purtroppo continuo a non capire cosa da lì a poca sarebbe successo.
Arrivati a destinazione, il valido collaboratore estrae la sua cartellina ed un tesserino di una nota azienda di servizi elettrici e gambe in spalla inizia a suonare a tutti i campanelli di tutti i condomini.
Sono allibita «Francesca ma come cazzo è possibile che tu non abbia capito da subito che sotto sotto c'era l'inganno?» penso fra me e me. La giornata si svolge nella piena violazione della privacy delle persone ed io appresso a questo valido collaboratore in giro per la cittadina e fare scalini su è giù per i condomini. Insomma ho camminato più velocemente di Niang nella partita Milan-Toro di ieri. Durante il rientro a Torino il giovane collaboratore mi chiede le miei impressioni ed io con tono perplesso gli faccio presente che in sede di colloquio mi era stato detto che non si trattava di un lavoro "porta a porta". Lui mi risponde «Ma non è un lavoro porta a porta...» Avrei voluto rispondergli: ma quindi suonare i campanelli di tutte le case di tutta la città, che manco i testimoni di Geova come lo chiami? Mi sono morsicata la lingua e mi sono limitata a dirgli che non mi sentivo adatta per questo tipo di lavoro.
Dopo mezz'ora rientriamo a destinazione e mi fanno accomodare in una sala d'attesa in cui c'erano altre 2 ragazze. Da altri uffici escono fanciulli in giacca e cravatta tutti felici ed entusiasti della loro giornata lavorativa. Ecco che sento il mio nome e mi fanno strada indirizzandomi in un ufficio vetrato dove un modello della Hugo Boss mi aspettava seduto alla scrivania.
Si rovolge a me dicendomi che il loro valido collaboratore mi ha valutata in modo positivo, che sono una persona dinamica. Te credo ho fatto più scale quel Black Friday che in 36 anni!
Mi dice che da lunedì alle ore 08,00 posso iniziare.
Respiro a fondo e questa volta non mi mordo la lingua: «Ma scusi inizio così senza vedere e firmare un regolare contratto lavorativo? Inoltre ieri mi era stato detto che il lavoro si sarebbe svolto in sede o nella filiale...»
«La filiale la dobbiamo ancora aprire per questo stiamo formando il personale» mi interrompe il modello di Hugo Boss.
«Dovete ancora aprirla??? Senta io non credo di essere propensa per questo lavoro che comporta irrompere nelle case della gente proponendo un servizio e facendo firmare dei contratti così al brucio. Non amo lavorare in questo modo e non amo essere ingannata. Possiedo ancora una certa etica professionale» trattendo un sano vaffanculo mi alzo e mi congendo.
Mentre attendo il bus che mi avrebbe portata a Porta Nuova, rifletto a quanto il mondo del lavoro sia cambiato ma soprattutto al fatto che aziende di questo tipo siano ancora fiorenti ed operino indisturbate sul mercato.

Sono letteralmente schifata ma confido che "prima o poi" arriverà la chiamata, quella giusta e che sì di scale ne dovrò fare ma solo per far vedere le mie capacità lavorative non per ingannare le persone.

lunedì 13 novembre 2017

MI SONO INNAMORATA DI UNO JUVENTINO




Novembre in genere è uno di quei mesi noiosi, in cui si comprano i crisantemi (tra l'altro fiori bellissimi), in cui si sbadiglia tutto il giorno e l'unico desiderio è quello di ciondolare in pigiama per tutta la casa. Forse novembre serve per ricaricare le pile in vista di dicembre che è un mese pieno di cose da fare.





A dicembre "maracaibo mare a forza nove" mentre a novembre il suono delle campane non propriamente a festa.
Che ne dite di dare al vostro novembre uno stampo indimenticabile ed irrinunciabile?
Vi do un piccolo consiglio... Voi compratelo al massimo userete le pagine per incartare i crisantemi.
❤❤


https://www.amazon.it/Mi-sono-innamorata-uno-juventino/dp/887163571X/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1510936478&sr=1-1&keywords=mi+sono+innamorata+di+uno+juventino

domenica 12 novembre 2017

LE ARCATE SIAMO NOI!

Ci sono quei sabato sera a cui non puoi rinunciare nonostante il mal di testa, il ciclo mestruale ed Alberto Angela in TV. Ieri era uno di quelli, perché ieri c'era la serata "Le Arcate" un revaival dal sapore "Siamo noi".
Il motivo della riapertura della discoteca, che ha fatto la storia della Val di Susa, era per una serata di beneficenza; circa 700 biglietti venduti e quindi 700 persone dentro uno spazio grande quanto un garage. Ma poco importa perché Le Arcate sono questo!
Una serata che ti riporta di 20 anni indietro, a quando gli unici problemi erano come rimediare  quel 4 in matematica ma soprattutto se il tizio di quinta, di cui eri innamorata persa sarebbe venuto quella sera.  In realtà tu lo sapevi che sarebbe arrivato intorno a mezzanotte e mezza perché, in barba ai MilleniumBorn ed a Facebook, tu avevi già il dono dello stalkeraggio.
Ed ecco che entrando ti rechi come da prassi al guardaroba, d'improvviso il cuore inizia a batterti forte perché aspetti quel momento da quasi 20 anni: porgere il palmo della mano per farti mettere il Timbro. L' indimenticabile timbro che neppure se ti lavi la mano con l'acido andrà via perché in realtà quel marchio lo hai sempre portato dentro il cuore.
Fai il tuo ingresso trionfale con le amiche di sempre e di fronte a te nulla sembra essere cambiato: il bancone, il pavimento a scacchi neri e bianchi ed i soliti divanetti.
Ahhhh se quei divanetti potessero parlare... racconterebbero di gente seduta lì per tutta la sera, di ragazzi completamente sbronzi dopo aver bevuto vari TGV,  di limonate dure mentre Alain pompava nelle casse il meglio degli anni '90, parlerebbero di storie d'amore nate che resistono ancora dopo 20 anni.
Però il tempo  avanza inesorabilmente e te lo fa notare il giorno dopo quando hai ancora le orecchie che ti fischiano ma il cuore felice perché capisci che se hai vissuto quei momenti non solo hai dei ricordi meravigliosi ma stai invecchiando bene.

lunedì 30 ottobre 2017

VAL DI SUSA



L'ignoranza è veramente una cosa brutta ma ho imparato che esiste di peggio.
Il fatto di ignorare lo si può combattere con la forza di volontà di informarsi per colmare il vuoto, invece la noncuranza quella non puoi debellarla.
Purtroppo questa riflessione è maturata in questi giorni nell'osservare inerme quello che sta accadendo al mio territorio.




La Valle di Susa brucia ed ettari di boschi, fauna e lavoro annullati completamente dalle fiamme, alimentate anche da un forte vento, che avanzano senza preoccuparsi di ciò che hanno davanti.
La rabbia di cercare i colpevoli di tutto questo è il primo sentimento che incalza il volere a tutti costi prendere i delinquenti di uno scempio. Si innescano le polemiche verso la regione e lo stato che ci lascia abbandonati ai noi stessi e per 8 giorni nessuno si preoccupa ed i più non hanno la più pallida idea di cosa stia succedendo in questo territorio, troppo spesso preso d'assalto per altri interessi.
La rabbia e le contestazioni però non servono a placare il distastro che si sta compiendo.Un disastro che non si limita a colpire solo la Valsusa ma tutti noi, tutti voi.
La causa siano solo noi e il non curarci di ciò che ci sta intorno e che viviamo ogni giorno, perchè troppo presi da altro per cercare di salvaguardare quello che diamo per scontato.
Sembra chiaro che qualcuno voglia annientare questo nostro territorio crocevia da sempre tra Italia e Francia, insomma la storia parla per noi. Ci ha provato Annibale che con i suoi elefanti ha valicato le Alpi portando il circo in Segusium; ci ha provato il Barbarossa che dalla callina ha osservato la città che bruciava ma non ha espugnato gli abitanti, ci hanno provato persino le truppe di Costantino e dopo secoli i nazisti a farne una base strategica per i loro passaggi.
Ma ora tocca solo a NOI agire e non essere spettatori.
Abbassiamo un secondo la testa, facciamo un mea culpa e miglioriamo per far si che non accada più perchè la storia può essere riscritta.
La valle di Susa non si piega.
ESISTE E RESISTE. FATEVENE UNA RAGIONE!



Foto: Azeta Services



























giovedì 26 ottobre 2017

CIALTRONERIE

Continuo a non comprendere alcuni comportamenti maschili.
Noi donne si, è vero, siamo tremendamente complicate ma nell'era 2.0 anche gli uomini eterosessuali si stanno trasformando. Stanno come subendo una specie di evoluzione da quella umana e si stanno tramutando in quella dell'evanescenza (argomento da me già ampiamente trattato).
Ho avuto modo di incontrare uomini che dal "ti riempirei di baci" sono passati al "questa settimana ho avuto un sacco da fare al lavoro che non riuscivo più a respirare" ecco allora perché non puoi riempirmi di baci non hai più ossigeno. A uomini che "è stato bello conoscerti" ma al momento dei saluti scappano alla velocità della luce che Bolt in confronto sembra un bradipo. A uomini che mi scrivono "te lo faccio sentire fino allo stomaco" ed alla mia risposta "non chiedo altro" non replicano. Forse sono andati a controllare il loro armamento fino a dove può arrivare. A uomini che pensano ad un secondo appuntamento "allora ci vediamo mercoledì" per poi scriverti il giorno previsto che "proprio ora, in questo momento mi hanno comunicato che questa sera ho una riunione tecnica".
Ma davvero fate e dite, ancora?
Uomini se durante la settimana non riuscite a respirare prima o poi morirete
Uomini se è stato bello conoscermi anche a me ha fatto piacere il non vedervi più
Uomini la distanza dall'utero all'intestino non è misurabile a differenza del vostro pene
Uomini neppure l'Onu indice riunioni di mercoledì sera, men che meno se gioca la serie A
Forse non è evoluzione ma semplicemente codardia.
Ossequi cialtroni che non siete altro!














sabato 14 ottobre 2017

CLASSE 1981

La cena dei coscritti... Potrei anzi dovrei fermarmi qui perché le cose che accadono alla cena dei coscritti devono rimanere all'interno della cena dei coscritti, e prima regola assoluta non è mai esistista una cena dei coscritti. 
Peccato che questa mattina mi sia svegliata alle 8.30 e ieri o stamattina, a seconda delle interpretazioni, ho varcato l'uscio di casa alle 4.
Ma facciamo un rewind.
Lo scorso anno vengo inserita in un gruppo di facebook insieme ad altri 87 persone, nate nel 1981, il cui tema era riunirci per fare una reunion. Tra un "che figo", "io ci sono", "io non posso", "ma chi siete?", "raga ci spacchiamo", "facciamo vedere chi sono quelli dell'81", "io sono del 1990" non si era delineato nulla e l'organizzatore aveva perso le speranze per cui ha fatto come Adem Ljajic durante la partita Inter-Toro che a cinque minuti dalla fine abbandona il campo per dissenteria.
Poi improvvisamente dopo mesi e mesi di silenzio ecco che mi arriva una notifica stile "Saw, l'enigmista". 
Luogo data ed ora definiti: Susa, venerdì 13 ottobre ore 19.30 al "Peso". A questo richiamo non ho potuto rifiutare anche perchè le migliori serate le ho sempre iniziate al Bar del "Peso"!
Lo ammetto ero partita un po' scettica, perché di solito queste rimpatriate hanno il sapore di cagate pazzesche, la fiera delle belle intenzioni e francamente l'idea di dover raccontare i miei fallimenti dal 1981 ad oggi a fanciulli che non vedevo dalla scuole medie un po' mi agitava. 
Invece no, perchè la nostra cena è stata differente. 
Ora prego rileggete le prime righe.
Chi era presente sa. 
Per chi non c'era beh non vi resta che parteciapre alle prossime cene sperando di non dover attende altri 35 anni!

venerdì 6 ottobre 2017

VOLERE

Nella vita ho sempre cercato di agire secondo ragione.
Gli impulsi, quelli che ti fanno vibrare e commettere azioni di pancia, ho sempre cercato di controllarli fermandomi a riflettere su quale fosse la cosa "giusta" per capire le conseguenze di quello che sarebbe accaduto se avessi fatto un certo tipo di scelta.
Sia chiaro non ho nessun rimpianto, perché il percorso intrapreso mi ha portato ad essere quella che sono nel bene e nel male, ma finalmente ho capito che l'unica persona che non devo deludere sono io.
Ora non importa più la conseguenza ma il momento perché fermarsi a pensare a cosa "sarebbe se..." equivale già a perdersi quello che si sta facendo, soprattutto in amore. Da donna razionale e concreta quale sono, ho imparato che lasciarsi andare fa bene all'anima nonostante quello che accadrà ed anche se farà male.
In fatto di amore però ci capisco ben poco e non a caso sono single da 4 anni, ma più il tempo passa più è proprio vero che man mano che si invecchia si diventa sempre esigenti, anche diffidenti nei confronti di persone da conoscere e con cui desiderare approfondire e l'istinto può essere utile. Quindi dato che sono arrivata a questa conclusione nelle questioni d'amore vorrei sentire quello che non ho mai provato: Vorrei sentirmi come quando faccio gli scalini dello stadio Grande Torino con il fiatone per avere perso un polmone ma in ecstasi per l'attesa di quello che accadrà dopo; vorrei sentirmi come quando mangio la lasagna al forno che fa mia madre, invidiosa perché a me non viene mai buona come la sua ma spronata a fare il bis per capire meglio dove sbaglio nel prepararla; vorrei sentirmi come quando in discoteca il dj fa partire "L'amour toujour" ed allora inizio a zompettare come quando ero un'adolescente tamarra; vorrei sentirmi come quando torno a casa e Leon mi saltella intorno scodinzolando come un matto facendomi capire dove risiede l'amore vero ed incondizionato; vorrei sentirmi come quando fuori piove e fa freddo ed io resto a in casa al calduccio sotto le coperte con un buon libro ed una tisana fumante; vorrei sentirmi come quando vado al mare e mi rilasso semplicemente ad osservare le onde ed ascoltare il loro rumore facendomi comprendere che la mia serenità è fra le persone che amo a casa.
Lo so sono troppo pretenziosa, probabilmente forse anche un po' infantile nel cercare determinate emozioni ma accontentarsi per la paura di restare soli non fa per me perché nella mia solitudine ho imparato ad amare me stessa.


lunedì 2 ottobre 2017

NON HO L'ETÀ

Carissimi omini targati classe 1997 e dintorni dobbiamo fare quattro chiacchiere.
Lo ammetto mi lusinga assai essere broccolata da voi giovani perché adoro il flirt e cosa grave mi illudo ancora di più quando mi dite "no ma cioè al massimo ti davo 26 anni"... Ecco non per farvelo notare ma anche se di anni ne avessi 26 sarei comunque più grande di voi ma siete perfetti per fare marketing pubblicitario alla bio-profumeria "La Maison de beauté" dove investo i miei soldi in creme anti-rughe.
Negli anni '80 portavo anfibi jeans larghi e dentro ci infilavo la felpa della Think Pink, avevo la cartella ed il diario della naj-oleari ed usavo il profumo della vanderbilt ed inoltre pur essendo ancora piccina andavo matta per i Duran Duran e vorrei farvi presente che sono un gruppo new wave e synth pop inglese non una marca di preservativi come credete.
 Nel 1996 ho assistito all'ultima Champions League vinta dalla giuve e non guardavo manco più Beverly Hills 90210 perché il triangolo Brenda-Dylan-Kelly che perdurava anche al college era diventato noioso e prevedibile. Ragazzi ammiro molto la vostra audacia e la vostra convinzione di essere più maturi della vostra età ma siete sicuri di essere davvero pronti e di avere a che fare con noi donne mature (termine usato da voi).
Sarete capaci di comprendere ciò che alberga nel nostro cuore corpo e cervello? Siete convinti di poter affrontare in scioltezza il premestruo il mestruo e l'ovulazione? Sarete in grado di sopportare la nostra voglia di libidine che si alterna a desideri peccaminosi di Nutella patatine parmigiana di melanzane e gelato al pistacchio? Ve lo sto chiedendo perché gli uomini, quelli più grandi di voi, non lo hanno ancora capito, anzi ora come ora non riescono più a starci dietro e sono piombati in piena crisi adolescenziale.
Devo però ammettere che la vostra costanza e la vostra perseveranza nel proclamare certe dichiarazioni mi fa sperare che un giorno possiate essere degli uomini maturi concreti.
Ma fate molta attenzione perché esse in fatto di sentimenti non è come fare delle evoluzioni downhill ma pedalare giorno dopo giorno su una semplice bicicletta, che anche se meno entusiasmante, potrebbe essere più sicura da eventuali cadute.

martedì 5 settembre 2017

FELICITÀ



Il primo messaggio di auguri mi è arrivato alla mezzanotte in punto. No, non era quello tanto atteso di Lenny Kravitz, ma quello di un'amica. Una donna molto speciale come il pensiero che mi ha scritto, facendomi così commuovere ed iniziare il mio compleanno con le lacrime.




Anche l'ultimo messaggio ricevuto è stata quello di un'amica. Lei è quella premurosa e dolce che con le sue bellissime parole mi ha emozionato e fatto piangere ancora.
Un compleanno inziato e finito con un pianto. 
Una specie di pianto liberatorio, di quelli che non riesci a fermare perché le lacrime vengono giù come le cascate del Niagara.
Ma un pianto che sapeva di Felicità. Con la F maiuscola.
La Felicità di aver capito che l'aver fatto entrare nella mia vita alcune persone è stata una benedizione.
elicità di chi sa che avrà un appoggio da chi mi ama nonostante le "francescate".
La Felicità di una bimba di 36 anni che ci crede ancora alla realizzazione dei sogni, quelli che con tenacia possono trasformarsi in realtà.
Ecco questi sono stati i regali più belli che ho ricevuto, fino all'arrivo di mio nonno che ha aperto il portafoglio ha tirato fuori la banconota, quella nuova, e mi ha detto "Tieni cosi puoi andare a prenderti il gelato"
Meno male che nonno mi vede sempre come una bimba!

martedì 29 agosto 2017

CAFFE'

«Ci possiamo vedere per un caffè. Ci incontriamo a tale posto a tale ora, che ne dici?...» Questo è uno esempio di invito che gli uomini targati 2.0 fanno, così con un messaggino su whatsapp proponendoti un caffè, con tanto di emoji, chiedendoti di incontrarsi direttamente sul posto prestabilito.
Si potrebbe azzardare a dire minimo sforzo massima resa e se fossi una sondaggista di "Studio Aperto" oserei affermare che al 90% degli uomini piace un sacco bere il caffè ad ogni ora della giornata. Ebbene si i tempi sono cambiati ma che ci volete fare, sono una fanciulla romantica ed a volte il mio ricordare "i tempi che furono" sfocia un po' in malinconica.
Donne ma quanto era bello essere corteggiate? Qualcuna rimembra ancora?
A me non succede da tempo, saranno circa 17 anni. Troppo.
Ricordo ancora il cuore che si mette a fare danze bulgare solo al sentire lo squillo e vedere sul display del tuo primo cellulare, il suo nome. Allora ti schiarisci la voce con un colpetto di tosse e dici «Pronto» cercando di essere il più naturale possibile facendo anche la scenetta di quella che ha risposto un po' per caso. Non era importante se la telefonata durava un minuto od un'ora ma quello che contava era sentire la sua voce ed anche se era come quella di paperino per te era il suono più dolce e sensuale mai sentito.
Lui ti invitava ad uscire, veniva sotto casa tua a prenderti e non importava se guidava una Ferrari o cavalcava un asino perchè quando uscivi, vestita con il tuo sorriso più bello, lui era lì fermo ed impavido che ti aspettava sfidando anche l'occhio indiscreto dei tuoi genitori che vi spiavano da dietro la tenda.
Ahhh (da leggersi sospirando) il primo appuntamento... seduti a parlare di se, delle proprie passioni, di quello che si vorrebbe fare, di come si è pronti per affrontare il mondo e persino a cambiarlo. La serata perfetta, quella dove i sorrisi si mescolano agli sguardi sfuggenti ma che non mentono sui desideri che si provano. Una serata che vorresti non finisse mai, ma è giunta l'ora di farsi riaccompagnare a casa.
Eccolo quel momento, il più bello.
Fermi sotto casa e lui resta con il motore della macchina acceso. Fuori è già buio nessuno vi vede dentro l'auto, allora tu ti slacci la cintura di sicurezza e di giri leggermente verso di lui. Rimanete entrambi così a guardarvi e nel silenzio si sente solo della musica in sottofondo ed il vostro respiro. Tu sei agitata e giocherelli con le chiavi di casa, allora lui si avvicina ti sfiora il viso e ti bacia. Le emozioni quelle ingenue ma vere, quelle che ti partono dalla pancia scombussolandoti l'esistenza, sensazioni vive che se fossero immortalate in un quadro sarebbero luce pura, un capolavoro dell'impressionismo. Vi guardate sorridendo sapendo perfettamente che non vorreste salutarvi ma bisogna farlo e così scendi dall'auto e vai verso il portone di casa fluttuando. Infili la chiave, apri poi ti giri e lui è ancora lì che ti guarda ed attende che tu varchi l'uscio per saperti al sicuro.
Quante emozioni che ci stiamo perdendo per un caffè. Eppure i ragazzi di allora sono gli uomini di oggi, solo che loro non lo ricordano o forse perché hanno paura. 
Ma le cose belle non dovrebbero mai fare paura.

venerdì 18 agosto 2017

COLPI AL CUORE

La giornata aveva tutti i presupposti per essere tranquilla e positiva. Mi sono svegliata con il rumore della pioggia che ha rinfrescato l'aria rendendola frizzantina dopo l'afa dei precedendi giorni. Ho fatto la mia colazione con un caffè lungo, fettebiscottate e marmellata di arance. Ho pensato che il clima era ideale per cucinare le salsiccie, le salamelle, quelle che se le fai alla griglia o sulla losa sono la morte mia. Pennichella post pranzo e poi tutta rinvigorita al lavoro.
Tutto era perfetto anche la pioggia.
Poi la notizia, di quelle che ti fermano il cuore e ti provocano uno shock cardigeno.
Io lo amavo... poi quella foto con Mastella!!!😢😢
Leonard Albert Kravitz io ti amo dal 1989 da quando ascoltai per la prima volta 'Let love rule", io ti amo da quando ti vidi agitare i dread sul palco, io ti amo anche quando indossi quei boa di pitone o le canottiete traforate.
Ho avuto la forza di superare Lisa Bonnet, Vanessa Paradis, Natalie Imbruglia, Adriana Lima, Nicole Kidman etc etc. Io, Lenny, a differenze di ste qua ci sarei sempre stata.
Oggi, però il colpo di grazia vedendo quella foto.
Lenny dammi una spiegazione. Ti prego perché so che c'è...
Io ti amavo!

martedì 1 agosto 2017

TEMPTATION ISLAND

E' l'ultimo lunedì, è finita e poi? Che ne sarà dei miei inizi di settimana tanto attesi. Come farò? Sono disperata ma dovrò farmene una ragione.
Ieri sera si è concluso il viaggio di introspezione, che ha incollato milioni di telespettatori al televisore che hanno assistito al percorso di queste coppie, un percorso ricco di emozioni, di difficoltà ma colmo di sensazioni.
Un percorso che conduce alla verità.
Pronta è una donna ferita, delusa e consumata dalle lacrime ma dopo 21 giorni sa cosa deve fare. In fin dei conti è sempre stata sicura di sé, pronta a tutto. Con determinazione sa che quello che bisogna fare quando hai visto il tuo fidanzato avvinghiato e lumando con un'altra.
Impreparato invece ha capito che non sarà un confronto facile. Eccoli davanti al falò con la notte che li avvolge, l'uno di fronte all'altro. Tensione. Pronta è decisa e parte ad elencare ogni nefandezza detta e compiuta dal fidanzato. Impreparato sembra avere la memoria di un pesce rosso e dopo aver visto i video in cui si dava afferma che il suo percorso è stato lungo che già al 12esimo giorno aveva capito, no aspetta era il 16esimo o forse il 7ettimo. Ma d'altronde è il suo carattere, una ne pensa e centomila ne cambia. Ma lui ora è sicuro che sono stato proprio gli ultimi cinque giorni in cui ha capito che ama Pronta. La ama e vuole dare una svolta al suo percorso, che è stato un po' "leggero". Lui la tira a sè, la abbraccia, le sussurra parole dolci e Pronta che era determinata, che voleva dare una possibilità a se stessa di essere migliore si convince. Ebbene sì, si arrende tra le braccia di Impreparato. Il segreto del loro amore è l'incoerenza. Tanti auguri ora il gatto a casa li aspetta chissà se al quadrupede 'sti bipolari sono mancati.
Dopo la delusione che alberga in me per il perdono di Pronta, confido nella risolutezza di Orecchiola. La fanciulla ha ancora davanti agli occhi le immagini in cui il suo fidanzato appiccica al muro la tentatrice ErreMoscia e ci si struscia sopra. Al falò di confronto Orecchiola ha lo sguardo da amazzone sanguinaria. Inziano a parlare ed Orecchiola gli chiede per ben tre volte come sia andato il week-end. Filf tergiversa è in difficoltà ma in questo percorso voleva arrivare al limite. E sì, lui è un uomo che arriva al limite, peccato che in due occasioni lo abbia sorpassato ed il frutto del suo arrivare al limite ora si chiama mantenimento. Iniziano a litigare avvolti dalla noia. Lei però è incazzata e nei suoi occhi si possono intravedere le fiamme. Evvai lo sotterrerà vivo nella sabbia e poi farà una danza tribale con lo scalpo dei capelli di Filf danzando intorno al falò. Ad un certo punto Filippo li interrompe (grazie Filippo te ne siamo grati) e chiede se hanno mai parlato così tanto. Ed ecco che tutte e due in coro rispondo "Si" "No". Da qui si percepisce che fra i due c'è una forte sintonia ed è per questo che i due fidanzati si amano e decidono di uscire mano per la mano superando il limite.
Sono letteralmente sbigottita dalle decisioni prese dalle due fanciulle, ma non c'è tempo per rimuginarci sù io sto aspettando loro, la coppia che nel bene e nel male lotta per tenere in piedi il loro amore e lo fanno a modo loro: Toretto ed Inquisistrice nonostante le urla, le accusa si amano in modo verace. Lei lo aspetta seduta davanti al falò, lui arriva sorridendo si siede poi la guarda dritto negli occhi e gli "Quanto sei bella". Boh ragazzi per me Temptation potrebbe finire qui perchè io se fossi stata in Inquisistrice gli sarei saltata al collo e me ne fregavo di tutte le ghirlande, perché quando un uomo ti guarda come ha fatto Toretto te lo devi tenere stretto.
Ma devo confrontarsi sul loro percorso ed allora i due iniziano a discutere: Inquisitrice lo accusa di non averle portato rispetto e che aveva perso illume della ragione vedendolo così vicino con Procace. Allora Toretto fa il geloso pure lui "tì ho vista ballare la lap dance che eri 'mbriaca come una cucuzza, ho pianto e sfasciato er villaggio dopo du' giorni" incalza "ti sei avvicinata al più broccolo" continua "io a Procace gle piacevo ma se sono qui con te è perché te amo davero".
E proprio su questa confessione che Filippo li interrompe ed annuncia ad Inquisitrice che ha un video mai visto per lei. Un video tutto inedito? Oddio... suspance!
Appare Toretto seduto con un fazzoletto fra le mani che dice che ha paura di perdere Inquisitrice, che nella sua testa c'è un casino, che magari è per colpa sua se litigano sempre. Lei non può che sciogliersi come il mascara colato per le lacrime e si lascia prendere dalla braccia possenti di Toretto ed avvolgere dall'ammore. Trionfo.
Stavo per andare anche io fra le braccia di Morfeo, con la speranza nel cuore quando ecco "Un mese dopo". Filippo si autoinvita a casa delle nostre coppie per vedere che stanno combinando dopo la fine del programma.
Toretto ed Inquisitrice hanno perduto un po' la loro abbronzatura e litigano sempre ma lui, che oramai è diventato il Lenticchio nazionale, parla anche di matrimonio "O ce lasciamo o ce sposiamo"
Filf ed Orecchiola sono sempre pervasi dalla noia, tra alti e bassi. Lei non ha ancora digerito il percorso di lui anche perché ErreMoscia si è fatta risentire. Non c'è due senza tre.
Pronta e Impreparato hanno passato un mese ostico, in cui lei si è un po' allontanata e lui ha fatto un bilancio della sua vita "Sono stato troppo leggero" per poi continuare "il mio sbaglio è stato essere troppo sincero". Bene nulla è cambiato, sono soddisfazioni.
Poi ecco il colpo di scena... dissolvenza ed appare Pota. Camicia arrotolata fino all'avambraccio, barba incolta, seduto sul divano da solo con aria di quello che vede più figa di Bobo Vienri e Boriello messi insieme. Ovazione. Lui è il vero vincitore il nuovo eroe, penso. Poi da una stanza sbuca una tizia con i pantaloni rosa con un spacco fino al ginocchio. Cosa come cosa??? Genoveffa.
E niente ora capisco perfettamente perchè sono single.


martedì 25 luglio 2017

TEMPTATION ISLAND

Invece di uscire e fare una passeggiata il lunedì sera scalpito per sintonizzarmi su Canale 5. Aspetto sempre con fermento Filippo che, con il buio dietro di sé ed il rumore del mare in sottofondo, ci conduce in un viaggio fatto di sentimenti. Il lunedì sera è Temptation.
La quinta puntata si apre subito con il coupe de teatre. Shirley Temple vuole immediatamente il confronto con il suo fidanzato che si adira per essere stato convocato. Calciatore voleva terminare il programma, voleva andare a fare il weekend da sciooognooo con Schermitrice per capire se Shirley Temple fosse davvero la donna della sua vita. Calciatore voleva arrivare fino alla fine, ma quello è il motto di un'altra squadra.
Ma andiamo per gradi. I nostri protagonisti devono decidere con quale single trascorrere una gita fuori porta.
Toretto non ha dubbi e sceglie in tutta serenità la super bionda Procace. I due trascorrono fra quad, relax in spiaggia, cenetta lume di candela, un weekend in complicità e pieno di entusiasmo. Effusioni, carezze e confidenze sono le protagoniste di ogni loro momento.
Invece Inquisitrice decide di rimanere nel villaggio da sola. Trascorre ore a mirar le onde, a passeggiare, a riflettere ed a piangere ma comprende quanto è affezionata al suo Lenticchio, nonostante tutto. La perfidia della redazione nel mettere il dito nella piaga è dilagante: Inquisitrice nel pinnettu guarda il video del weekend di Toretto che afferma che non ha bei ricordi con la fidanzata ed aggiunge con convinzione di volere rivedere Procace anche al di fuori del programma. Il gesto di approvazione di Inquisitrice è eloquente, e la ragazza dopo. Il nostro fustacchione rimane colpito dalla scelta della sua fidanzata di non uscire dal villaggio. Sotto tutti quei muscoli, si nasconde un cuore che batte e lo fa sempre per Inquisitrice. Capisce di amarla anche se litigano sempre: "ci siamo sempre ammazzati ma l'ingranaggio ha sempre funzionato". Per capire se non si è arrugginito ci tocca attendere fino al prossimo lunedì.
Anche per Impreparato e Pronta è il momento di lasciare il villaggio con i rispettivi tentatori ed anche in questo caso i due vedranno nel pinnettu il weekend dei rispettivi.
Impreparato, che sembrava disperato e lacerato dal dolore perché la sua fidanzata gli aveva negato il confronto, parte con la single Musa. Fra massaggi, sguardi e brindisi, il tutto in amicizia, lui gli dice "se non fossi innamorato di un'altra ti avrei corteggiato fino alla fine" ed aggiunge "sei proprio una bella persona" ma non finisce qui perché, sempre in amicizia, trascorrono tutta la notte su un lettino fuori dalle loro camere. Solo un lenzuolo li copre e nell'oscurità si intravede la sagoma di una testa in continuo movimento. Musa si alzerà con il torcicollo. Il tutto sempre in amicizia.
Il weekend di Pronta insieme a Biondino è fatto di momenti semplici e tranquilli ma nonostante l'innocenza sia padrona, Impreparato nel vedere abbracci innocenti ha i sudori freddi. Ma ecco il paradosso: Pronta descrive il suo fidanzato come genuino ed è per questo che lei si era innamorata ed inoltre ammette la sua ostinazione nell'aver sempre insistito sulla questione famiglia. Impreparato esce dal pinnettu soddisfatto e gongola tutto. Forse non è lui ad essere affetto da bipolarismo e la sensazione di un "perdono" da parte di Pronta è sempre più forte. Il tatuaggio sul braccio di lei me lo fa presagire.
Anche per Orecchiola e Filf (che pure lui ad orecchie è messo bene) è arrivato il momento della gitarella. Come da prassi occupo il tempo per la tappa toilette tanta e la noia che mi trasmette questa coppia, ma memore di alcune affermazioni ed atteggiamenti di Filf, questa volta ho trattenuto la pipì fino alla pubblicità ed ho fatto bene. Scintille!!!
Orecchiola parte con Premuroso e lo ammorba con le sue solite tiritere ma ammette che ultimamente lei non ha fatto nulla per avvicinarsi alla famiglia del suo fidanzato. Dopo che ha inondato il povero Premuroso con le sue lagne, il fanciullo sarà anche tanto caro e tanto buono ma la liquida dandole la buona notte.
Non è così per Filf. Sempre con il pensiero ai suoi due figli, decide di trascorrere il weekend con ErreMoscia. I due nelle ultime settimane avevano fatto comunella e lui si era aperto completamente con questa fanciulla che ha sempre ascoltato con dedizione tutti i suoi problemi. Filf comprende pienamente che con ErreMoscia può essere se stesso ed dice "Riesci a tirare fuori la parte migliore di me". Ebbene sì lo fa sul letto ed a luci spente.
Non vi sto a dire la reazione di Orecchiola nel vedere le immagine degli strusciamenti e degli avvinghiamenti del fidanzato con la single ErreMoscia. Orecchiola corre a piangere fra le braccia di Premuroso.
Ma ritorniamo da dove avevamo iniziato, ovvero dal confronto fra Calciatore e Shirley Temple.
Lei è amareggiata dai comportamenti del fidanzato e lui scocciato perché non gli fa finire il programma. Shirley è determinata a distruggerlo psicologicamente ed ora è arrivato il momento di passare al contropiede. Al falò sono vicini ma Calciatore non ha il coraggio di guardarla, a testa bassa inizia a piangere e cerca di difendersi accusando la sua ragazza di fumare e lei risponde che lo faceva per colpa sua ed il nervoso che aveva nel vederlo sempre abbracciato a Schermitrice. Ed ecco che Calciatore inizia a vaneggiare dicendo che mentre ballava cheek to cheek con la tentatrice pensava sempre a lei ed che sono stati i momenti con la brunetta che gli hanno fatto capire che lei è la donna della sua vita. Poi inizia un monologo alquanto incomprensibile su di un braccialetto ed il significato che aveva questo oggetto. Shirley Temple con occhi sgranati non capisce nulla (ma non solo lei) ed è inamovibile: vuole uscire da sola. Vai riccioli d'oro, brava così si fa!!!
Con la voce di Gigi Finizio e le note di "Sole lei" si chiude questo falò di confronto in cui Calciatore piange avvolto nelle tenebre.
D' improvviso: un mese dopo... cosa? Ma che diavolo succede?
Filippo viene fatto accomodare in casa di Calciatore che gli racconta il mese trascorso senza la sua fidanzata dopo la fine del programma: è un uomo tormentato, senza vie di uscita consapevole dei suoi errori e non demorde perché vuole riconquistare la sua fidanzata.
Filippo con aria sorniona si reca poi da Shirley Temple che si dice compiaciuta "in questo mese è cambiato tanto" e pensa di dargli una seconda possibilità.
Come cantava l'indimenticabile Mia Martini "Gli uomini non cambiano" ma forse questo Shirley Temple deve ancora appurarlo. Auguri!
Ora non ci resta che attendere l'ultima puntata per scoprire le sorti delle altre coppie

... TO BE CONTINUED




lunedì 24 luglio 2017

ANCHE NOI DONNE...

Dopo il commento di un amico che mi ha fatto notare che anche noi donne pecchiamo nella scelta e nell'abbinare alcuni outfit, ho riflettuto. Diciamo però che ho faticato un po' nel trovare degli aspetti negativi e così ho anche dato un'occhiata nel mio armadio per vedere se fra i miei "non ho nulla da mettere" potevo trovare degli indizi. Ma fra le mie t-shirt  pantaloni top e vestitini non ho scovato nulla di particolarmente obrobrioso.
Stavo per arrivare alla conclusione che noi donne avremmo anche mille difetti ma nel vestire il buon gusto ci accompagna quando girando su real time ho visto la pubblicità di "ma come ti vesti" ed è stato come un avvertimento. Enzo&Carla apparsi improvvisamente sul teleschermo sono stati un segno, un'apparizione e le mie meningi hanno deciso di pensare meglio a questa cosa. 
Donne: 
-il micro-bikini bianco solo se siamo su una barca con i faraglioni sullo sfondo e David Gandy si butta sopra di noi come fanno i turisti quando aprano il buffet del ristorante
- il mollettone solo se siamo da sole in casa con i nostri gatti e ci interroghiamo sul fatto perché siamo single. La risposta è fra i capelli 
- il prendisole blu scuro con i fiorellini ed i tasconi sul davanti solo se siamo Sora Lella
- l'animalier solo se è Carnevale e vogliamo travestirci da zia Assunta
- i gambaletti color carne solo se vogliamo fare delle rapine o abbiamo intenzione di non avere più rapporti sessuali
- le paperine solo se... NO le paperine NO
Anche per noi bastano poche semplici regole per non incappare nel ridicolo.
P.s una cosa che però sta bene con tutto, ideale per uomini e donne,  un musta have é il leggere un buon libro. Quello non passerà mai di moda

giovedì 20 luglio 2017

L'ESSENZA DEL MASCHIO

Molti di voi avranno ormai capito il mio amore viscerale nei confronti dell'altro sesso.
Se gli uomini non esistessero bisognerebbe inventarli e la vita senza di loro sarebbe di un noiso terrificante ed un mondo fatto solo di donne sarebbe peggio dell'ananas sulla pizza.
I maschi targati 2.0 riservano sempre immense sorprese e si rendono protagonisti di perle di saggezza che Osho a paragone è un pivello.
Ed è con l'arrivo del sole caliente, le vacanze al mare e le notti delle stelle cadenti che danno il meglio, non solo in atteggiamenti e performance ma anche in outfit.
Lungi da me essere una fashion blogger ma cari ometti poche regole e credetemi é molto semplice:
- il micro-costume bianco solo se siete in barca con sullo sfondo i faraglioni e Dolce&Gabbana che vi spruzzano il profumo, altrimenti non avrebbero inventato David Gandy
- i calzettoni di spugna stile anni '80 per capirci quelli con le bande rosse e blu solo se siete i partecipanti al Torneo di tennis del circolo del 1937
- maglia rosa schiapparelli solo se avete vinto il giro d'Italia
- la canottiera attillata su pettorali ed addominali solo se siete Lenny Kravitz
- il marsupio solo se fate il benzinaio ed in tal caso la vostra dedizione al lavoro sarà lodata
- i sandali solo se avete intenzione di andare a Medjugorje con Paolo Brosio come tour leader
- le sopracciglia ad ali di gabbiano solo se avete intenzione di spiccare il volo come Icaro
Uomini aspetto con ansia di vedervi in inverno con i maglioncini infeltriti a scacchi!
Vi adoro