Anche
se non si direbbe dato il mio essere poco femminile, anche io mi
prendo cura di me stessa. Passerei ore ed ore a farmi massaggiare, a
stare a mollo nelle bolle di un idromassaggio fino a farmi diventare
le mani ed i piedi palmati e se c'è una cosa che amo in particolar
modo è truccarmi ma farlo fare da una brava perché io da sola faccio solo
pasticci. Così
sabato ho coinvolto la mia super migliore amica in un evento di
bellezza.
La
bravissima fanciulla che ci ha accolte ci ha subito indottrinato sul fatto che
bisogna idratarsi molto. "Perfetto", ho detto fiera di me
stessa "io questo lo faccio".
Sì, in effetti mi idrato ma
forse non nel modo in cui intendeva la visagista.
Il
primo step è stato la pulizia del viso, che detto così sembrerebbe
na roba da attuarsi con il mocio vileda ed invece no, è' un
processo mirato per ogni tipo di pelle e nel mio caso specifico
prevede una detersione con un latte doucer al profumo di mandorla, un
gommage con microgranuli ai fiori di arancio, ed una maschera
delicata da lasciare agire circa 10/15 minuti. Insomma un rigenerare
la pelle del viso che dopo questa coccola era tutta radiosa, morbida
e liscia come una pesca. Mentre ci spiegava tutto il procedimento mi
ha letteralmente illuminato su come struccarmi. Alla sua domanda "Tu
di solito come ti strucchi?" ed alla mia risposta "Con un
prodotto bi-fasico ed i dischetti" lei ha sgranato gli occhi
come se avessi commesso un reato.
Fino a
sabato scorso mi sono resa partecipe di un crimine contro la natura e
per questo complice del cambiamento climatico. Praticamente l'uso
smodato dei famosi dischetti di cotone è dannoso non solo per la
nostra pelle ma udite udite risultano essere uno dei riufiuti più
difficili da smaltire. Non immaginavo mica tale scempio e credetemi
che quando me lo ha detto, ho fatto un sussulto sulla sedia e un
verso un tantino ortodosso che accompagnava il mio stupore.
Il
secondo step era il farsi truccare. Finalmente ero nelle mani di una
esperta del make up, una professionista del pennello e seduta su
quella sedia sotto le sue mani esperte mi sentivo come una diva di
Hollywood che deve affrontare il red carpet. Mi ha reso semplicemente
favolosa, un affresco del rinascimento che sig. Michelangelo levati
solo che la tua Cappella Sistina è superata.
E poi
era giunto il momento del terzo step. A quel quel punto, dato che il
mio viso era rinato, i miei occhi truccati con un leggero ombretto
amabilmente sfumato per dare profondità al mio sguardo e come
cornice una linea perfetta di eyeliner non potevo mica stare a casa e
passare la mia serata sul divano a guardare Maria de Filippi, era
necessario fare vita sociale, uscire e magari incontrare l'uomo della
mia vita che grazie al miracolo compiuto dalla make-up artist sarebbe
rimasto abbagliato dalla mia bellezza.
Ed in
effetti la serata che si è rivelata un po' particolare.
Quando
sono ritornata a casa ero entusiasta ed il trucco perfetto ancora
perfetto come se fossi rimasta spaparanzata sul divano in compagnia
della mia copertina. La mia euforia però si è subito placata perchè
ho dovuto affrontare il quarto step: struccarmi. Ebbene sì lo
ammetto ho usato i dischetti leva trucco.
Non
arrestatemi, vi prego e cercate di capire avevo l'attenuante della
stanchezza ed era molto tardi.
Prometto
che il quinto step sarà andare ad acquistare i dischetti ma quelli
lavabili, riutilizzabili e soprattutto bio che non danneggino la
natura.