Da qualche settimana vedo
che sulle bacheche di Facebook e di Instagram spopolano foto
“vintage”; chi pubblica polaroid di quando era neonato, chi di
quando era adolescente e chi di quando era giovane e si stava
affacciando alla scoperta della vita.
Ho letto alcune critiche
per questa “sfida accettata” che è vero, fa perdere del tempo e
può sembrare anche stupida, ma in questo particolare momento la
maggior parte di noi è praticamente recluso in casa ed in qualche
modo deve pur trascorrere le giornate. Per cui anche io posto questa
foto di me in piena fase adolescenziale. Ho fatto mente locale su
dove fossi e che anno era. Il luogo erano i giardinetti di Susa,
quelli di via Roma per capirci, ed era l'estate del 1996 per cui a
settembre avrei compiuto 15 anni. Ho guardato a lungo la foto e lo
ammetto che un po' di malinconia mi ha pervaso: ero magra (ho le
prove che lo fui), i capelli sulle spalle che già all'epoca faticavo
a domare ed un vestitino abbastanza imbarazzante.
Ma ero felice.
Sono andata in là con la
memoria e ho provato a rammentare gli avvenimenti importanti che
accaddero in quell'anno, il 1996. Ricordo la nascita di Dolly, la
pecorella clonata; ci lascia Ella Fitzgerald, una delle voci più
importanti del jazz; nell'agosto viene rapita Angela Celentano, la
cui vicenda ancora oggi è avvolta nel mistero; ”La terra dei
cachi” si piazza seconda a Sanremo con un grande consenso da parte
della critica musicale; ad ottobre esce nelle sale “Trainspotting”
diventando un cult-movie nel suo genere; la Germania vince i
campionati di calcio europei e partono i giochi olimpici ad Atlanta;
i gobbi vincono la Champions League e poi negli anni seguenti ci sono
andati vicino vicino come a bocce; Cairo iniziava la sua scalata
nell'editoria mentre il Toro retrocedeva in serie B, ed io mai e poi
mai avrei pensato che fra i due un giorno potesse esserci un connubio
(da leggersi come catastrofe).
Caspita sono passati ben
24 anni!
Quante cose mi sono
accadute, quante cose avrei voluto fare, quante cose ho fatto, quante
cose non sono andate come avrei voluto, quante cose avrei fatto in
modo diverso e chissà se mi avrebbero condotto a quello che sono
ora.
Quello di cui sono certa
è che non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per conoscere la
felicità, per questo non è mai troppo tardi “per fare cose”,
persino per la juve rivincere la Champions!
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