Il fatto di ignorare lo
si può combattere con la forza di volontà di informarsi per colmare
il vuoto, invece la noncuranza quella non puoi
debellarla.
Purtroppo questa
riflessione è maturata in questi giorni nell'osservare inerme quello
che sta accadendo al mio territorio.
La Valle di Susa brucia
ed ettari di boschi, fauna e lavoro annullati completamente dalle
fiamme, alimentate anche da un forte vento, che avanzano senza
preoccuparsi di ciò che hanno davanti.
La rabbia di cercare i
colpevoli di tutto questo è il primo sentimento che incalza il
volere a tutti costi prendere i delinquenti di uno scempio. Si
innescano le polemiche verso la regione e lo stato che ci lascia
abbandonati ai noi stessi e per 8 giorni nessuno si preoccupa ed i
più non hanno la più pallida idea di cosa stia succedendo in questo
territorio, troppo spesso preso d'assalto per altri interessi.
La rabbia e le
contestazioni però non servono a placare il distastro che si sta
compiendo.Un disastro che non si limita a colpire solo la Valsusa ma
tutti noi, tutti voi.
La causa siano solo noi e
il non curarci di ciò che ci sta intorno e che viviamo
ogni giorno, perchè troppo presi da altro per cercare di
salvaguardare quello che diamo per scontato.
Sembra chiaro che
qualcuno voglia annientare questo nostro territorio crocevia da
sempre tra Italia e Francia, insomma la storia parla per noi. Ci ha
provato Annibale che con i suoi elefanti ha valicato le Alpi portando
il circo in Segusium; ci ha provato il Barbarossa che dalla callina
ha osservato la città che bruciava ma non ha espugnato gli abitanti,
ci hanno provato persino le truppe di Costantino e dopo secoli i
nazisti a farne una base strategica per i loro passaggi.
Ma ora tocca solo a NOI
agire e non essere spettatori.
Abbassiamo un secondo la
testa, facciamo un mea culpa e miglioriamo per far si che non accada
più perchè la storia può essere riscritta.
La valle di Susa non si
piega.
ESISTE E RESISTE. FATEVENE UNA RAGIONE!
Foto: Azeta Services