Settantuno
anni fa era pioggia e nebbia. D'un tratto nel cielo cupo sopra
Torino, un tragico rombo, un boato assordante, un fulmine che spezzò
la vita.
Nacque la leggenda.
Oggi
la giornata è serena. Il cielo d'un bell'azzurro, senza più una
nuvola che ha è stata spazzata via dal vento e dopo un'attesa è
risuonato un pianto acuto e meraviglioso.
Sei
nata tu.
Tu
che hai invaso la vita della tua mamma, la mia e le vite di chi ora
dovrà rimboccarsi le maniche.
Rimboccarsele
proprio come facevano gli Invincibili perché è così che Valentino
e compagni si davano la carica per vincere. E vincevano.
Noi
invece lo faremo per te, per amarti. Una cosa semplice e naturale ma
allo stesso modo difficile perché a te il destino non ha fatto
sconti.
Sono
sicura che avrai la dolcezza della tua mamma (spero anche i capelli
ed il naso) ma mi auguro che dal tuo papà prenderai il sarcasmo e la
passione per il calcio, che cercherò di trasmetterti un pochino
anche io, che sono una zia acquisita.
Ti
parlerò del tuo papà che aveva chiamato a raccolta tanti ragazzini
e creato una piccola società di calcio. Ti parlerò della sua
passione per il pallone e per quello che ha rappresentato per quei
bimbi. Ti parlerò del suo desiderio di farti sgambettare su quel
rettangolo verde e vederti felice. Ti parlerò delle nostre
simpatiche discussioni ed anche se tifava Inter aveva un grande
rispetto per questo giorno particolare che ha tinte Granata.
Oggi
04 maggio 2020, è una data di cui sono un po' "gelosa",
ricca di storia e di emozioni e guarda caso, sei nata tu!
Ed
oggi mi piace immaginare te, Amico mio, che da lassù stai
raccontando agli Invincibili che una parte del tuo cuore è rinata
per vincere e per amare.
«La
tragedia non è morire, ma dimenticare»
Per
sempre, più un giorno FVCG