«Ci
possiamo vedere per un caffè. Ci incontriamo a tale posto a tale
ora, che ne dici?...» Questo è uno esempio di invito che gli uomini
targati 2.0 fanno, così con un messaggino su whatsapp proponendoti
un caffè, con tanto di emoji, chiedendoti di incontrarsi
direttamente sul posto prestabilito.
Si
potrebbe azzardare a dire minimo sforzo massima resa e se fossi una
sondaggista di "Studio Aperto" oserei affermare che al 90%
degli uomini piace un sacco bere il caffè ad ogni ora della
giornata. Ebbene si i tempi sono cambiati ma che ci volete fare, sono
una fanciulla romantica ed a volte il mio ricordare "i tempi che
furono" sfocia un po' in malinconica.
Donne
ma quanto era bello essere corteggiate? Qualcuna rimembra ancora?
A
me non succede da tempo, saranno circa 17 anni. Troppo.
Ricordo
ancora il cuore che si mette a fare danze bulgare solo al sentire lo
squillo e vedere sul display del tuo primo cellulare, il suo nome.
Allora ti schiarisci la voce con un colpetto di tosse e dici «Pronto»
cercando di essere il più naturale possibile facendo anche la
scenetta di quella che ha risposto un po' per caso. Non era
importante se la telefonata durava un minuto od un'ora ma quello che
contava era sentire la sua voce ed anche se era come quella di
paperino per te era il suono più dolce e sensuale mai sentito.
Lui
ti invitava ad uscire, veniva sotto casa tua a prenderti e non
importava se guidava una Ferrari o cavalcava un asino perchè quando
uscivi, vestita con il tuo sorriso più bello, lui era lì fermo ed
impavido che ti aspettava sfidando anche l'occhio indiscreto dei tuoi
genitori che vi spiavano da dietro la tenda.
Ahhh
(da leggersi sospirando) il
primo appuntamento... seduti a parlare di se, delle proprie passioni,
di quello che si vorrebbe fare, di come si è pronti per affrontare
il mondo e persino a cambiarlo. La serata perfetta, quella dove i
sorrisi si mescolano agli sguardi sfuggenti ma che non mentono sui
desideri che si provano. Una serata che vorresti non finisse mai, ma
è giunta l'ora di farsi riaccompagnare a casa.
Eccolo
quel momento, il più bello.
Fermi
sotto casa e lui resta con il motore della macchina acceso. Fuori è
già buio nessuno vi vede dentro l'auto, allora tu ti slacci la
cintura di sicurezza e di giri leggermente verso di lui. Rimanete
entrambi così a guardarvi e nel silenzio si sente solo della musica
in sottofondo ed il vostro respiro. Tu sei agitata e giocherelli con
le chiavi di casa, allora lui si avvicina ti sfiora il viso e ti
bacia. Le emozioni quelle ingenue ma vere, quelle che ti partono
dalla pancia scombussolandoti l'esistenza, sensazioni vive che se
fossero immortalate in un quadro sarebbero luce pura, un capolavoro
dell'impressionismo. Vi guardate sorridendo sapendo perfettamente che
non vorreste salutarvi ma bisogna farlo e così scendi dall'auto e
vai verso il portone di casa fluttuando. Infili la chiave, apri poi
ti giri e lui è ancora lì che ti guarda ed attende che tu varchi
l'uscio per saperti al sicuro.
Quante
emozioni che ci stiamo perdendo per un caffè. Eppure i ragazzi di
allora sono gli uomini di oggi, solo che loro non lo ricordano o
forse perché hanno paura.
Ma le cose belle non dovrebbero mai fare paura.